Uno degli indici della mediocrità a volte è anche quello di non accorgersi delle eccellenze. Il Tristano e Isotta che ha aperto quest?anno la stagione alla Scala è (vista coi nostri occhi) una messa in scena eccezionale che farebbe l?orgoglio di qualsiasi città. Una grande opera, riletta in chiave molto contemporanea che suggerisce, tra l?altro, quali possibili strade si aprono per dare vitalità e interesse attuale all?opera lirica. Merito di un?accoppiata (direttore e regista: Barenboim e Chéreau) che un accorto sovrintendente come Lissner ha avuto l?abilità di proporre. Ebbene a Milano è successo che il maggiore quotidiano e l?assessore alla Cultura non abbiano trovato niente di meglio che stroncare questo loro ?gioiello?. Stupidità o masochismo?
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