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Agenzia per le onlus, Zamagni: “con i soldi incassati chiudiamo a mala pena l’anno”

La reazione del presidente al Dpcm appena approvato, che assegna 1 milione e 250 mila euro all'Authority

di Chiara Sirna

Tira un sospiro di sollievo, ma non esulta. Il milione e 250mila euro assicurati all’Agenzia per le Onlus dal Dpcm appena approvato dal presidente del consiglio, Romano Prodi e dai ministri della Solidarietà Scoiale e dell’Economia, che di fatto autorizza il pagamento all’authority di una quota pari al 5 per cento del 5 per mille versato, serve a mala pena a ?portare avanti l’attività ordinaria?.
?Così chiudiamo serenamente l’anno ? spiega il presidente dell’Agenzia, Stefano Zamagni ? ma dobbiamo rinunciare ad avviare le attività decise, per cui non abbiamo copertura sufficiente?.
Netta è la denuncia di una carenza cronica di fondi, che pure aveva portato lo stesso Zamagni a prospettare qualche mese fa, proprio dalle colonne di Vita, la fine delle attività dell’agenzia entro agosto. Conti alla mano, spiega Zamagni, ?questo decreto ci consente di pareggiare i conti, arrivando alla nostra dotazione ordinaria annuale, che nell’ultima finanziaria era stata tagliata del 45%?. Invece dei consueti 2 milioni 600 mila euro infatti l’agenzia aveva incassato quest’anno, causa tagli sanciti dalla manovra economica, 1 milione e 350 mila euro.
In soccorso alle casse arriva ora questo provvedimento ? di cui si attende la pubblicazione ancora in Gazzetta Ufficiale ? che di fatto attua la disposizione prevista nella Finanziaria 2007 di erogare fondi alle organizzazioni rappresentative del terzo settore per far sì che queste stringano i controlli sulle organizzazioni non profit. Il badget torna così alla normale dotazione: esattamente i 2 milioni 600 mila euro incassati annualmente da sei anni a questa parte, da quando l’agenzia ha aperto i battenti.
Ma la cifra ? insiste Zamagni ? non è sufficiente a portare avanti il programma di lavori stabilito. E nello specifico, a farne le spese sarebbero ?la dotazione di linee guida per la raccolta fondi, l’omologazione dei registri del non profit e la partecipazione all’iniziativa dell’Onu di creare un Global Hand Book of Non Profit Sector?.
?Sarebbe importante ? spiega ancora il presidente dell’Authority ? che anche noi prendessimo parte a questa rete per inserire i dati statistici relativi al nostro terzo settore, ma per farlo dobbiamo mettere una quota che non abbiamo?.

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