Cultura

Il voto dei cattolici un voto da migranti

Oggi è una comunità fatta per un terzo di nuovi cittadini. Nel 2004 voltò le spalle a Kerry perché abortista. Oggi è divisa tra Obama e Hillary

di Redazione

Alle elezioni presidenziali statunitensi del 2004 il fallimento del candidato democratico, il cattolico John Kerry, fu dovuto in gran parte proprio al voto dei cattolici. Il 52% di essi, infatti, voltò le spalle al senatore, un eroe di guerra ma anche un abortista convinto, preferendogli piuttosto il teocon George W. Bush. I democratici non dovrebbero correre lo stesso pericolo nelle elezioni di novembre: stando almeno agli innumerevoli sondaggi rilasciati in questi giorni, le preferenze dei cattolici dovrebbero quasi certamente andare al partito dei liberal.

A guardare bene la storia politica dell?America, emerge chiaramente che i cattolici d?Oltreoceano sono storicamente lontani da una tradizione di voto monolitica. Fedeli prima al New Deal e naturalmente a John Fitzegerald Kennedy, negli anni 70 e 80 si sono riconosciuti piuttosto nella politica reaganiana, prima di farsi conquistare negli anni 90 dal giovane Bill Clinton. E dopo la scelta a favore dei repubblicani del 2004, c?è motivo di pensare che oggi George W. Bush abbia deluso gran parte dei cattolici d?America. E questo non solo per la lunga guerra in Iraq che ha portato quasi 4mila morti solo tra i soldati americani, ma anche e soprattutto per le politiche anti immigrazione, che scoraggiano nuovi ingressi e inaspriscono le pene nei confronti dei clandestini, volute dall?attuale presidente degli Stati Uniti e fortemente sostenute da tutto il partito conservatore. Più di un terzo dei 67 milioni di cattolici americani oggi è, infatti, di origini latine, sudamericano o messicano in gran parte. Accanto ai benestanti americani dell?Eastside che educano i figli nelle prestigiose scuole dei Gesuiti, quindi, l?altra faccia dell?America cattolica è oggi composta da 25 milioni di persone che vivono spesso al limite della soglia di sopravvivenza. Non è un caso che negli Stati al confine con il Messico la percentuale dei cattolici sia cresciuta a tre zeri rispetto agli anni 70: il 142% in California, il 300% in Texas, a fronte di un misero 6% negli Stati storicamente fedeli a Roma come New York, New Jersey e Massachussetts. Per i cattolici statunitensi vecchi e nuovi, insieme all?opposizione all?aborto, alla pena di morte e al matrimonio tra omosessuali, temi centrali sono oggi la sanità gratuita, gli aiuti economici per le famiglie povere, oltre naturalmente a una politica sull?immigrazione più morbida. «I cattolici non possono che avere un candidato di riferimento: Hillary Clinton», hanno scritto in una lettera aperta ai quasi 4 milioni di cattolici della Pennsylvania i due figli del senatore Bob Kennedy, Kathleen Kennedy Townsend e Robert F. Kennedy Jr. Ma non tutti sono su questa linea: «Non sono d?accordo con lui su alcune questioni», spiega Bob Casey, esponente di spicco della comunità cattolica della Pennsylvania, «ma sono certo che Obama come presidente servirà gli ultimi e i derelitti».

I sondaggi nazionali per il momento assegnano la vittoria tra gli elettori cattolici alla metodista Hillary Clinton con il 53% delle preferenze contro il 36% di Obama. Assicurano gli esperti che a premiare la senatrice di New York ci sarebbe innanzitutto la fedeltà al ?brand Clinton? che negli anni 90 aveva garantito sgravi fiscali e vantaggi per le minoranze. La religione, d?altronde, è per Obama un tasto dolente, visto che nei mesi scorsi ha dovuto prima fronteggiare le accuse di essere musulmano e poi le polemiche sul reverendo anti americano Wright. «Non crediamo che i cattolici votino in blocco», è la posizione ufficiale del team del senatore dell?Illinois,«c?è grande differenza al loro interno e puntiamo a convincerli uno per uno». Una posizione pragmatica. L?unico rischio però è che nell?attesa i cattolici americani si accasino a sorpresa sotto la bandiera di McCain, che con la visita del Papa ha trovato nuove motivazioni per riacciuffare quell?elettorato così deluso da Bush.
Il sito della Conferenza episcopale americana: www.usccb.orga

IN CIFRE

  • Presenza.

I cattolici americani sono 67 milioni e rappresentano il 22% della popolazione del Paese, secondo le stime della stessa Chiesa cattolica, la confessione in percentuale più numerosa degli Stati Uniti d?America. Sono 42.307 i sacerdoti attivi, guidati da 15 cardinali, 268 vescovi attivi e 164 vescovi in pensione.

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