Cultura

La Spagna ci supera, eppure non è un razzo

Dietro la guerra del Pil (di Luigi Campiglio).

di Redazione

Negli ultimi dieci anni la crescita del Pil pro capite in Spagna è stata costantemente superiore a quella dell?Italia e di conseguenza, pur essendo il livello di partenza della Spagna più basso, il sorpasso era inevitabile. Inoltre le disparità regionali diminuiscono in Spagna, mentre aumentano in Italia. In realtà il sorpasso è avvenuto con riferimento al Pil pro capite corretto per il potere di acquisto, che posto uguale a 100 per l?Europa (a 27) è pari a 110 per l?area euro, 103 per l?Italia, 105 per la Spagna, 111 per la Francia e 114 per la Germania: la correzione riguarda il livello dei prezzi. Secondo il più recente rapporto della Banca mondiale, ponendo uguale a 100 gli Stati Uniti il livello dei prezzi nel 2005 era pari a 109 in Italia, 115 in Francia, 111 in Germania e 95 in Spagna. A parità di reddito in euro, il potere di acquisto in Italia è perciò minore rispetto alla Spagna, dove il livello dei prezzi è più basso, e quasi uguale a quello della Germania, dove tuttavia il reddito è più elevato. Il livello dei prezzi in Italia è cioè ?troppo? elevato, tenuto conto del livello di reddito pro capite. La crescita della Spagna è spinta in modo robusto dagli investimenti, pari al 30,4% del Pil nel 2006, in costante aumento percentuale nel corso degli ultimi dieci anni: in corrispondenza l?analoga incidenza percentuale in Italia era pari al 20,6% del Pil, il 20,4 in Francia e il 18 in Germania. La Spagna attrae altresì il 6% degli investimenti diretti verso l?Unione Europea da Paesi extra Unione Europea, rispetto al 9% della Francia, al 6 della Germania e al 2 dell?Italia. Infine, come segnala l?ultimo Eurobarometro, solo il 23% degli italiani giudica positiva la situazione del proprio Paese, mentre si registra un maggiore ottimismo in Spagna, con una percentuale del 50%, e ancora di più in Germania con il 67%: solo la Francia è attualmente pessimista come l?Italia con una percentuale del 24. Accanto alle luci la Spagna segnala però anche numerose ombre. Il tasso di fertilità è molto basso (1,35), al livello dell?Italia, e l?economia non potrebbe sostenersi senza un forte afflusso di immigrati, proporzionalmente maggiore che in Italia: in Italia tuttavia la proporzione di popolazione di età pari o superiore ai 65 anni, pari al 19,9%, è la più alta dell?Unione Europea, di poco superiore alla Germania. Ma soprattutto, la produttività del lavoro nell?industria manifatturiera spagnola, pur crescendo più che in Italia, cresce molto meno che in Francia e Germania, mentre è invece più elevato il tasso di inflazione. In conclusione, non siamo stati superati da un gran campione nazionale e ciò rappresenta forse il vero motivo di preoccupazione.

Luigi Campiglio

Questo intervento di Luigi Campiglio è stato pubblicato su <a href="http://www.benecomune.it" target="_blank"> Bene Comune Fano</a>

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