Welfare

Veneto: una task force per prevenire gli abusi sui minori

Al via l'stituzione, in Prefettura, di un tavolo di analisi e coordinamento delle strategie di prevenzione e la creazione di un centro di ascolto 24 ore su 24

di Redazione

”Bisogna rafforzare la sensibilizzazione e l’ attenzione sociale su queste vicende che violano la vita e il futuro dei nostri ragazzi. In questo senso il protocollo d’intesa voluto dalla prefettura di Verona e’ un’iniziativa ragguardevole che punta a coordinare al meglio le azioni pubbliche e private ed a ottimizzare le risorse e il lavoro compiuto dagli operatori del sociale, della giustizia, delle forze dell’ordine, per prevenire e prendere in carico le drammatiche situazioni relative alle violenze, agli abusi, ai maltrattamenti sui minori nella provincia di Verona”. Cosi’ Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, ha commentato stamani a Verona, nella sede della Prefettura, il protocollo d’intesa, presentato alla stampa, e voluto dalla Conferenza provinciale permanente.
L’atto d’intenti e’ stato firmato, oltre che dalla Regione e dalla Prefettura, dal Tribunale di Verona, dalla Provincia e dal Comune, dall’Universita’, dall’Ufficio scolastico provinciale, dalla Questura, dai Carabinieri, Guardia di finanza, dal centro regionale ”Il faro”, dall’Azienda Ospedaliera, dalle Ulss n.20, 21, 22.
L’incontro e’ stato presieduto dalla Prefetta di Verona Italia Fortunati. Il protocollo prevede, in sintesi, l’istituzione, nella sede della Prefettura, di un tavolo di analisi e coordinamento delle strategie per la prevenzione dell’abuso e della violenza sui minori e la creazione in via sperimentale di un Centro di ascolto con disponibilita’ 24ore su 24 – in funzione dal prossimo 1 maggio – per ricevere segnalazioni su sintomi o notizie relative a queste situazioni (telefono 045-8673411).
”Tali vicende rappresentano un segnale evidente di come, senza il riferimento di valori che facciano da guida e da collante, la famiglia oggi tenda a sgretolarsi. Le politiche pubbliche devono intervenire per invertire questa tendenza, risanare la famiglia, ridare speranza e un progetto d di vita a questi bambini e ragazzi sfortunati”, ha sottolineato Valdegamberi, che poi da un punto di vista sociosanitario, ha informato che nel Veneto, ”opera gia’ da qualche anno e con risultati molto apprezzabili, una rete di centri regionali di cura e protezione che sono luoghi di presa in carico, di terapia e di riabilitazione, con la presenza di figure professionali specializzate (psicologi, pediatri, neuropsichiatri, assistenti sociali, esperti in scienza dell’educazione) che si coordinano con i servizi accompagnando il bambino e/o l’adolescente maltrattato o abusato nell’eventuale percorso giudiziario, cosi’ come previsto dalla convenzione di Strasburgo”. Questi centri hanno sede a Verona (Il Faro), a Vicenza (L’Arca, su progetto presentato dal Comune di Vicenza, dall’Ulss di Vicenza e dall’Ipab di Vicenza Proto Salvi), a Venezia (Il germoglio, nella sede della Fondazione Mater Domini a Marghera), a Treviso e a Belluno (Tetto Azzurro, su proposta dell’Associazione Telefono Azzurro), a Padova.
”Questi centri – ha ricordato l’Assessore regionale – rappresentano un riferimento essenziale per i servizi territoriali e fanno parte dei livelli di assistenza sociosanitaria riconosciuti dalla Regione. Si sa che le situazioni che arrivano ad essere segnalate – ha rilevato Valdegamberi – rappresentano una piccola parte di quanto accade e che resta elevata la quota del sommerso perche’ anche i servizi stessi spesso non sono a conoscenza della situazioni di abuso e/o maltrattamento”. L’attivazione di questi centri diurni specialistici e’ prevista dalla legge 269 del 1998 (norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno a minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitu’) e dal decreto n. 89 del 2002 in materia di interventi a favore dei minori.

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