Mondo

Onu, Morales: nelle decisioni manca democrazia

Il presidente boliviano alza la voce a favore delle comunità indigene e contro i mali del capitalismo nel suo intervento al Congresso delle Nazioni Unite

di Daniele Biella

Che Evo Morales, il primo presidente indigeno della storia della Bolivia, non abbia peli sulla lingua l’hanno capito anche i consiglieri dell’Onu, che ieri a New York hanno assistito al suo breve ma efficace intervento sui temi cari al suo paese: la sudditanza ai poteri forti, la scarsa rappresentatività delle comunità indigene e i rischi legati al capitalismo selvaggio.

“In ogni decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu pesa il fatto che ci siano membri vitalizi e con potere di veto, a testimonianza della mancanza di democrazia interna all’organismo”, ha esordito Morales, invitato a parlare durante la riunione del Forum delle comunità indigene delle Nazioni Unite.

“Le comunità, soprattutto sui temi della conservazione delle risorse naturali, sono poco o nulla interpellate”, ha proseguito Morales, “ma dovrebbero esserlo, perchè non c’è nessun esperto che meglio di loro può dare consigli sulla Madre terra”.

Il presidente della Bolivia ha parlato poi dei divari economici fra i Paesi. “Bisogna fare in modo che il Nord del mondo paghi il debito ecologico che ha contratto negli anni, anzichè far pagare il debito verso l’estero ai paesi poveri”, ha aggiunto Morales, soffermandosi poi su una delle ultime cause di dibattito a livello internazionale, i biocombustibili: “E’ un errore fomentarne la produzione, questo tipo di energia dà enormi problemi alle economie familiari perchè genera l’aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime”.

L’effetto degli aumenti, per Morales, è sempre lo stesso: “Uno svantaggio per tutti tranne che per chi punta al capitalismo sfrenato, capace di generare guerre dove solo vincono gli imperi e le multinazionali, guerre che devono assolutamente terminare”.


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