Mondo

Kizito e i suoi inviati speciali

Il comboniano in questi anni ha messo in piedi una rete di giovani giornalisti che raccontano cio che accade nelle baraccopoli. Così i media italiani sono arrivati tutti da lui.

di Emanuela Citterio

"Il 3 gennaio la tensione è cresciuta di ora in ora. La potevo misurare dal prezzo delle uova. Prima delle elezioni un uovo costava 6 scellini. Il mattino del 3 ne costava 8, nel pomeriggio 10. A sera, dopo l?annuncio dell?opposizione che il 4 ci sarebbe stata un?altra manifestazione di protesta, 12 scellini". Kizito, come lo chiamano tutti a Nairobi, è così: sa tastare il polso di una crisi politica a partire da un giro al mercato. Sfodera analisi restando immerso nella vita quotidiana. È forse anche per questa sua capacità che i media italiani hanno fatto sponda su di lui – missionario comboniano da trent?anni in Africa – per raccontare la crisi che ha sconvolto il Kenya. Padre Kizito Renato Sesana, 68 anni, originario di Lecco, vive a Nairobi dall?88. Missionario e giornalista, direttore della rivista sull?Africa dei comboniani Nigrizia, è un osservatore privilegiato della realtà kenyana. A partire dagli ultimi giorni di dicembre il suo blog è diventato un luogo virtuale di riferimento indispensabile per sapere – e per capire – ciò che sta accadendo nel Paese africano. I suoi articoli sono stati pubblicati ogni giorno da La Repubblica, le agenzie di stampa lo hanno chiamato per avere aggiornamenti in diretta. E un vero e proprio tam tam è scattato fra le associazioni e tra le mailing list che si occupano di Africa.A fornire un?informazione tempestiva e in presa diretta sono state anche diverse realtà sorte in questi anni attorno all?esperienza di padre Kizito. Come Koinonia Community e Africa peace point, due associazioni locali che si occupano del recupero dei ragazzi di strada, ma anche di mediazione nei conflitti e di informazione. Tre ambiti che si sono contaminati fra loro dando origine a iniziative come NewsfromAfrica, un?agenzia di informazione formata da professionisti e giovani giornalisti provenienti dalle baraccopoli, Ndugu Mdogo Video, una piccola casa di produzione di filmati e The Big Issue Kenya, il primo giornale di strada kenyano. I ragazzi giornalisti di Ndugu Mdogo Video e The Big Issue Kenya nei giorni della crisi erano nella baraccopoli di Kibera per documentare quello che stava accadendo con foto, video e interviste, che sono state pubblicate sul sito <a href="http://www.africapeacepoint.org" target="_blank">Africa Peace Point</a> . Nella periferia di Nairobi un luogo di riferimento per queste iniziative è Shalom House, una casa nata al servizio di coloro che intendono incontrare, conoscere e studiare le realtà africane. Qui ha sede anche un centro di documentazione per l?analisi dei conflitti, per la pace e lo sviluppo, oltre che gli uffici di Africa Peace Point, che negli ultimi anni ha messo a disposizione le proprie competenze per la mediazione nei conflitti sia in Kenya che in altri Stati africani.

Info:
<a href="http://kizito.blogsite.org" target="_blank">Una vita in Africa</a>
<a href="http://www.newsfromafrica.org" target="_blank">News From Africa</a>


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