Volontariato
Cassazione: no all’arresto dei vu’ cumpra in spiaggia
Respinto il ricorso della Procura presso il Tribunale di Messina
di Redazione
Non si possono arrestare i ‘vu cumpra” che offrono cd in spiaggia. Lo sottolinea la Cassazione nel respingere il ricorso della Procura presso il Tribunale di Messina che chiedeva l’arresto di un extracomunitario sorpreso dai carabinieri di Taormina mentre camminava sulla spiaggia con 238 tra cd e dvd che mostrava ai bagnanti privi del contrassegno Siae. Secondo la Suprema Corte, che fa propria una decisione della Corte di Giustizia europea, “la violazione dell’obbligo di comunicare alla Commissione ogni istituzione del contrassegno Siae per supporti di ogni tipo (cartaceo, magnetico, plastico) e di ogni contenuto (musicale, letterario, cinematografico), rende inapplicabile contro i privati l’obbligo del contrassegno stesso”.
Anche il giudice monocratico di Taormina non aveva convalidato l’arresto dell’extracomunitario sostenendo che l’arrestato “era stato sorpreso nell’atto di mostrare la propria merce e di offrirla in vendita ma prima che si fosse perfezionata qual si voglia contrattazione”. Contro questa decisione la Procura di Messina ha fatto ricorso in Cassazione lamentando l’erronea applicazione della legge penale e sostenendo che l’arresto avrebbe dovuto scattare anche la “detenzione per vendere” dei cd. La terza sezione penale (sentenza 14705) ha respinto il ricorso della Procura sostenendo che il vu cumprà che mostra ai bagnanti i cd senza arrivare alla vendita deve essere lasciato libero.
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