Sostenibilità

Earth Day, il decalogo taglia emissioni

I consigli di Coldiretti per abbattere le emissioni facendo la spesa e mangiando

di Redazione

Con semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di 2mila chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno per contribuire personalmente a raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto e a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici. E? quanto afferma la Coldiretti che in occasione dell?Earth Day ha presentato ?Clima: istruzioni per l?uso?, il primo decalogo Made in Italy per consumi sostenibili dal punto di vista climatico ed ambientale.

Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi,aire con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo della Coldiretti ?Clima: Istruzioni per l?uso? per consumi responsabili. Infatti – precisa la Coldiretti – acquistando prodotti locali e di stagione ogni famiglia può ridurre di mille chili le emissioni di gas ad effetto serra ma ulteriori risparmi possono essere ottenuti con l?utilizzo di sportine riciclabili (200 chili all?anno) e attraverso altri semplici accorgimenti in cucina con pentole e frigoriferi a basso impatto energetico.

Ogni pasto mediamente percorre quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole e la distribuzione commerciale dei prodotti alimentari con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica è – sottolinea la Coldiretti – tra le principali responsabili su scala globale dell’emissione di gas a effetto serra che, secondo i rappresentati dal Panel intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), provocano con un innalzamento della temperatura media globale di 2-2,5 gradi rispetto al presente che potrà causare un forte aumento degli impatti con riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità e rischio di estinzione per circa 20-30 per cento delle specie vegetali e animali. Uno scenario apocalittico anche per l’Italia che, come tutto il resto dell’area mediterranea, è uno dei Paesi maggiormente a rischio e altamente vulnerabile dalle Alpi, dove si sciolgono i ghiacci, a Venezia che rischia di finire sommersa dalle acque, alle regioni del Sud che vanno incontro alla siccità e alla desertificazione che secondo il rapporto Apat già minaccia un terzo del territorio.

In Italia l?86 per cento delle merci viaggi su strada con elevati sprechi di petrolio ed emissioni inquinanti anche per effetto della progressiva crescita di cibi importati dall?estero sulle tavole a seguito della globalizzazione e destagionalizzazione dei consumi. Secondo una analisi della Coldiretti il vino dall?Australia per giungere sulle tavole italiane deve percorre oltre 16mila chilometri con un consumo di 9,4 chili di petrolio e l?emissione di 29,3 chili di anidride carbonica mentre le prugne dal Cile che devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica e la carne argentina viaggia per 11mila bruciando 6,7 chili di petrolio e liberando 20,8 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei.


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