Cultura
Papa all’Onu: parla mons. Martino
Pace, sviluppo, diritti umani e disarmo i temi che il Papa tratterà di fronte all'Onu. Sullo sfondo la questione dei diritti umani in Cina.
Parlerà di pace, sviluppo, diritti umani e disarmo oggi il Papa alle Nazioni Unite. Ad anticiparlo a Vita è il cardinale mons. Renato Raffaele Martino, per 16 anni rappresentante del Vaticano all?Onu, profondo conoscitore degli Usa dove ha vissuto per lungo tempo, e oggi presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace.
«È la quarta visita di un papa alle Nazioni Unite» ricorda mons. Martino. «La prima fu quella di paolo VI nell?ottobre del 1965, la seconda giovanni paolo nel 79, la terza giovanni paolo il 4 ottobre del 95 (ero il rappresentante della santa sede quindi mi toccò lavorare per la preparazione di questa visita) e poi quella di Benedetto XVI oggi».
«Questa visita dimostra l?appoggio che la Santa Sede e il pontefice offre a questa organizzazione mondiale che Paolo VI indicò come il passaggio obbligato della civiltà moderna per la promozione della pace e del dialogo fra le nazioni» continua il cardinale. «Il Santo Padre toccherà i temi che si dibattono alle Nazioni Unite, quindi pace, sviluppo e anche disarmo».
Di recente il Pontificio consiglio giustizia e Pace ha promosso un seminario di due giorni sul disarmo integrale. «A proposito del disarmo ho partecipato a numerosi dibattiti durante i miei 16 anni alle Nazioni Unite» ricorda Martino. «E posso dire che le parole della chiesa cattolica sono ascoltati. Mi ricordo in particolare uno degli interventi che nel 97 dedicai esattamente al disarmo nucleare. Affermai che le armi nucleari non debbono essere portate nel secolo ventunesimo. Questa frase fu ripresa e apparve sui cartelloni stradali in California, e il tema del mio intervento fu oggetto il 16 dicembre del 97 di un dibattito di due ore e venti alla Camera dei Lord a Londra».
Certo, poi passare alle scelte concrete è tutt’altra faccenda. «Il disarmo chimico non è stato compiuto» denuncia mons. Martino, «e siamo al di fuori della data limite che era stata proposta, solo un terzo è stato completato. Le mine antiuomo ancora sono seppellite in molti Paesi del mondo e si va a rilento a rimuoverle».
Il Pontefice toccherà anche il tema dei diritti umani. Viene subito da pensare al Tibet.
«Anche la Cina è un membro dell?Onu, anzi è un membro del consiglio di sicurezza, io mi auguro e spero che ascolteranno quello che la comunità internazionale suggerisce» conclude mons. Martino.
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