Famiglia
Al parco con gli amici, anche in carrozzina
Una joint venture ha permesso la realizzazione di sette prototipi di giochi accessibili a tutti, anche ai bambini con disabilit
Giocare è un diritto dei bambini. Troppo spesso però restano belle parole, a cui non seguono i fatti. Soprattutto per i piccoli con disabilità. Lo scivolo, l?altalena, persino la giostrina dei giardini sotto casa, per loro sono off limits: troppe barriere. Ma ora a Milano si è deciso di trasformare in realtà il parco giochi per tutti. Come? Grazie alla Fondazione Riccardo Catella e al Comune, alle idee di sette designer di fama internazionale, a Design Italia e alla consulenza dell?associazione L?Abilità onlus.
Il ?Parco dei diritti dei bambini? aprirà a Porta Nuova nella primavera 2009, ma i prototipi dei sette giochi che andranno ad arredarlo sono stati installati all?interno del giardino pubblico della Fondazione Catella già dal 19 aprile di quest?anno. Milano così si conquista il primato del primo parco giochi in Italia per bambini abili e diversamente abili, insieme. Un luogo completamente accessibile che trasforma in gioco sette punti tratti dalla Convenzione Onu sui diritti dell?Infanzia: un designer per ogni diritto. Così Antonio Citterio si è occupato del diritto al silenzio; Matalì Crasset di quello agli odori; Stefano Giovannoni di quello al selvaggio; James Irvine ha progetto il diritto all?ozio; Gabriele Pezzini (beato lui) il diritto a sporcarsi; Franco Raggi il diritto alla strada e Tobia Repossi con Zona Uno quello all?uso delle mani. «Un?idea molto interessante non solo perché i temi erano buoni, ma anche perché i designer sono stati chiamati a sviluppare concetti che dal punto di vista progettuale si sono rivelati molto stimolanti», osserva Valerio Castelli, presidente di Design Italia. «La scelta dei designer è stata fatta in modo da essere rappresentativa a livello generazionale e l?abbinamento è avvenuto con un sorteggio», ricorda Castelli.
Ma per realizzare dei giochi veramente accessibili, accanto ai designer era necessaria l?esperienza di chi da anni si occupa dei bambini con disabilità. «Ci siamo mossi sull?idea del design for all, cercando di dare delle linee guida», spiega Carlo Riva, direttore del?associazione L?Abilità che fin dalle origini si è preoccupata che i piccoli disabili potessero giocare. «Occorreva pensare a tutte le disabilità, motorie, visive, al ritardo mentale… Abbiamo cercato di far sì che ogni singola installazione fosse il più universale possibile».
In ogni caso, l?idea di un parco accessibile è un traguardo: «È un passo fondamentale sottolineare il diritto al gioco per i bambini con disabilità», precisa Riva. «Di solito è un diritto misconosciuto, una cosa che passa in secondo piano. Ma nell?infanzia giocare è importante anche se si ha una disabilità. È importante che si sia cominciato e lo dimostra il fatto che ci sono molte altre città interessate, come Roma e Torino».
ALRI GIOCHI
- La macchinina dei sogni
Intanto l?odore: To be Us, ne ha uno. Che è un profumo, quello del legno di cedro del Libano, il materiale in cui è realizzato. Poi c?è il rumore: toc!, secco, perché To be Us è fatto di materia grezza, e quando cade per terra si sente. Provate ad annusare o a lanciare un gioco di plastica, della differenza si accorge anche un bambino. Due, nella fattispecie: Elio e Tobia Ragni, 3 anni e mezzo e nove mesi. È a loro che papà Matteo Ragni, designer, ha affidato lo usability test della linea di sei macchinine in legno, 16 per 7,5 cm, e 5,3 di altezza, nate dalla convinzione che «dobbiamo tramandare valori, non consumare oggetti». Con i colleghi Giulio Iacchetti ed Odoardo Fioravanti, Matteo voleva progettare la macchinina dei sogni. Obiettivo: «Ridurre al minimo i processi produttivi e disincentivare l?acquisto di oggetti che hanno vita breve». Ne è nata una linea di macchinine interamente realizzate a mano «con ruote in mogano, legno compatto e facile da lavorare, e senza alcun tipo di vernice». Precisa Matteo: «Ho progettato le macchinine per me e ne ho messe in produzione 200. Tra breve, sul sito tobeus.it pubblicherò le istruzioni per costruirsi le nostre macchinine da soli».
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