Volontariato

Genitori in fuga dalle scuole ghetto? Nel 2018 ci faranno un baffo

Tra dieci anni la scuola sarà oltre la sfida della differenza linguistica. «Il problema sarà “alunni a scuola, stranieri in città”»

di Daniela Verlicchi

Tra dieci anni la scuola sarà oltre la sfida della differenza linguistica. «Il problema sarà ?alunni a scuola, stranieri in città?». Lo dice Pierluigi Rocca, vicepreside dell?istituto comprensivo Cadorna di Milano: 800 alunni, metà stranieri. «La sfida sarà coinvolgere il territorio in un grande progetto di inclusione sociale vera, che trasmetta competenze veramente utili». E poi addio alle scuole-ghetto. Giovanni Del Bene, il dirigente, ne è convinto: «Difficile dire che i genitori italiani manderanno i figli solo nelle scuole a maggioranza di alunni italiani, semplicemente perché scuole così non esisteranno più». E sulla didattica del futuro il preside non ha dubbi: «La comunicazione tra diversi è la ragione di molte incomprensioni. Per migliorarla, si dovranno insegnare almeno tre lingue: inglese, spagnolo, arabo o magari cinese». Con insegnanti, perché no, stranieri pure loro: al Cadorna ci sono già una prof filippina e una tunisina.


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