Famiglia

Tutti i numeri degli enti di utilità sociale

10 anni con le onlus/ I settori più rappresentati sono la sanità e l’assistenza sociale. Ma sono in crescita gli enti che si occupano di cultura

di Redazione

Per un quadro complessivo delle onlus italiane, occorrerà aspettare il secondo censimento delle istituzioni non profit, previsto nel 2009, e per il quale l?Agenzia delle onlus ha sottoscritto un protocollo d?intesa con l?Istat. Attualmente i dati disponibili sono piuttosto frammentati. Vale però la pena ricordare che onlus è un?acronimo ( sta per organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che definisce lo status fiscale di diversissime tipologie giuridiche di enti. Da associazioni di volontariato, cooperative sociali, organizzazioni non governative che possono avvalersi della qualifica ?di diritto?, alle associazioni di promozione sociale, fondazioni, enti morali o ecclesiastici. Tutte tipologie regolate con apposite leggi, spesso anche apposite leggi fiscali.

La fonte autorevole per quantificare le onlus è l?Anagrafe unica per le onlus, ma la fotografia più recente l?ha scattata a fine 2006. A quella data, le onlus iscritte ?per opzione? erano 17.912 variamente distribuite negli 11 settori di attività rigidamente previsti dalla legge. 6.174 si dedicavano all?assistenza sociale e socio-sanitaria, 534 all?assistenza sanitaria, 1.221 alla beneficenza. E ancora: 1.230 onlus erano attive nel settore dell?istruzione, 886 in quello formativo, 2.497 nello sport dilettantistico. 943 realtà si occupavano di tutela e promozione del patrimonio storico e artistico, 1.373 di ambiente, 1.676 di promozione della cultura e dell?arte. Infine, 913 si dedicavano alla tutela dei diritti civili e 465 alla ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Per quanto riguarda le onlus ?di diritto? – il volontariato – il Rapporto biennale 2006 (realizzato dall?Osservatorio) censisce oltre 21mila organizzazioni iscritte negli albi regionali e provinciali, nelle quali operano più di 800mila volontari (circa il 60% dei quali nelle regioni settentrionali). Diversi anche i settori di attività. Mentre la sanità (con il 28%) e l?assistenza sociale (con il 27%) si confermano al primo posto, sono in aumento le organizzazioni che si occupano di ricreazione e cultura (14,6%), protezione civile (9,6%) e ambiente (4,4%). Costanti altri ambiti come l?istruzione e lo sport. Nella graduatoria dei servizi offerti, i più diffusi sono relativi all?ascolto, al sostegno e assistenza morale e alla donazione di sangue (offerti, rispettivamente, dal 19,9% e dal 17,4% delle organizzazioni). Seguono i servizi ricreativi e di intrattenimento (14,5%), l?accompagnamento e inserimento sociale (13,0%), la realizzazione di corsi tematici (12,9%), l?organizzazione di spettacoli di intrattenimento (12,6%), le campagne di informazione e sensibilizzazione (11,8%), l?assistenza domiciliare (11,8%), il trasporto anziani e disabili (11,4%), le esercitazioni di protezione civile (11,3%) e le prestazioni di soccorso e trasporto malati (10,7%).

Tra le onlus ?di diritto? rientrano anche le cooperative sociali. Per l?Istat le cooperative sociali attive al 31 dicembre 2005 sono 7.363. Nel 59% dei casi (4.345 unità) si tratta di cooperative che erogano servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative di tipo A) e nel 32,8% (2.419 cooperative) di unità che si occupano di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (cooperative di tipo B). Nelle cooperative sociali sono impiegati circa 244mila lavoratori retribuiti (di cui 211mila dipendenti, 32mila lavoratori con contratto di collaborazione e poco più di mille lavoratori interinali) e 34mila non retribuiti (volontari, servizio civile e religiosi). Il 71,2% delle risorse umane è costituito da donne. Dal punto di vista economico, le cooperative sociali fatturano circa 6,4 miliardi di euro.


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