Sostenibilità

Emissioni: India e Cina non firmeranno nuovo protocollo

I Paesi in via di sviluppo accusano i Paesi ricchi di non aver mantenuto gli impegni. Approvata oggi dall'Ue una direttiva per migliorare la qualità dell'aria nei Paesi aderenti.

di Redazione

I paesi in via di sviluppo, tra cui i giganti Cina e India, non intendono firmare un nuovo patto per la lotta al cambiamento climatico che rimpiazzi il protocollo di Kyoto, che scadrà nel 2012. Questo perché molte nazioni ricche, sostengono i paesi emergenti, non hanno aderito al taglio delle emissioni di CO2 indispensabili per ridurre l’effetto serra. Lo riferisce il presidente del Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Ipcc), Rajendra Pachauri. Pachauri dice al Guardian che è molto improbabile che si arrivi a un accordo l’anno prossimo a Copenhagen se “i paesi in via di sviluppo non vedranno le nazioni sviluppate prendere una precisa posizione”. Per questo “è necessario che i paesi ricchi acquisiscano una certa credibilità”, ha precisato il presidente del Comitato Onu che nel 2007 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace 2007 assieme all’ex vicepresidente Usa Al Gore, altro paladino dell’ambiente.

Secondo Pachauri tra le nazioni occidentali che hanno dato un buon esempio spicca la Germania, con i suoi investimenti significativi nelle energie rinnovabili, mentre la Gran Bretagna ha fatto “abbastanza bene” per ridurre le emissioni.

Tra i passi in avanti sul fronte del miglioramento della qualità dell’aria è da segnalare oggi l’adozione da parte dell’Unione europea di una direttiva che istituisce standard che permetteranno di ridurre la concentrazione delle particelle sottili e fissa le date per la loro applicazione.

‘Oggi l’Unione europea – ha detto il commissario all’Ambiente, Stavros Dimas – ha compiuto un passo decisivo nella lotta contro una delle principali cause dei problemi che colpiscono l’ambiente e la salute. I cittadini europei sono preoccupati per l’inquinamento atmosferico. La nuova direttiva sulla qualita’ dell’aria e’ una risposta ai loro timori perche’ fissa standard elevati, ma realistici, per combattere l’inquinamento dovuto alle particelle sottili (PM2,5) nell’Unione europea”.

”Il testo adottato oggi – spiega una nota – riunisce in un’unica direttiva sulla qualita’ dell’aria quattro precedenti direttive e una decisione del Consiglio. Il nuovo testo istituisce standard che permetteranno di ridurre la concentrazione delle particelle sottili e fissa le date per la loro applicazione. Le particelle sottili sono considerate tra gli inquinanti piu’ pericolosi per la salute umana assieme alle particelle piu’ ”grosse” note come PM10, gia’ regolamentate da altre normative”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA