Cultura

Federconsumatori: ridurre i prezzi del 15%

E' la strada che indica l'associazione per far fronte al calo dei consumi, registrato da Confcommercio per il quarto mese consecutivo

di Redazione

Ridurre i prezzi di almeno il 15%. E’ la strada che indica Federconsumatori per far fronte al calo dei consumi, registrato da Confcommercio per il quarto mese consecutivo. ”Non c’e’ da sorprendersi visti i continui rincari a cui le famiglie italiane devono far fronte. Rivolgiamo un caldissimo invito ai commercianti affinche’ siano coerenti con le regole di mercato”, afferma Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori. “Li invitiamo inoltre, in attesa che il futuro Governo prenda provvedimenti, anche attraverso strumenti fiscali, per restituire un adeguato potere di acquisto alle famiglie a reddito fisso (lavoratori e pensionati), a ridurre i prezzi di almeno il 15%! Giunti a tale situazione, e’ questa l’unica via di uscita per ridare fiato alla domanda e restituire vitalita’ al mercato”, conclude il presidente di Federconsumatori.
Gli ultimi dati segnano infatti ancora un segno meno confermando il trend negativo degli scorsi mesi: a febbraio, rileva Confcommercio, si e’ registrata una riduzione dello 0,5% su base annua dei consumi complessivi delle famiglie. Si tratta della quarta flessione consecutiva: un dato, spiega l’associazione di piazza Belli, che conferma “la forte debolezza della domanda interna e la concreta possibilita’ di dinamiche recessive nei prossimi mesi”.
Non cosi’ marcata come a gennaio, ma prosegue la riduzione dei consumi nel comparto di spesa degli alimentari: tra le varie voci, e’ quella che ha fatto registrare un decremento piu’ forte e pari al -1,8%. A gennaio, il calo era stato del 3,6%, nel quarto trimestre del 2007 pari al -2%, nel terzo al -1,8%, nel secondo al -2,1% e nel primo trimestre al -1,3%. Nel 2007, il dato e’ stato negativo per l’1,8%. Lo superano il comparto abbigliamento e calzature (-2,2%), i beni e servizi ricreativi (-3,8%) e soprattutto i beni e servizi per la mobilita’ (-4%).
Vanno invece meglio i servizi di ristorazione e di alloggio (-1,2%) anche se, in questo caso, la domanda e’ stata sostenuta essenzialmente dai turisti. In controtendenza il comparto beni e servizi per le comunicazioni dove la domanda si e’ confermata, anche a febbraio, la componente piu’ dinamica della spesa reale delle famiglie, con una variazione dei volumi acquistati del +8,1%, evoluzione dovuta in larga parte alla componente relativa ai servizi. Intanto, sul fronte dei prezzi, l’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas ha avviato un’indagine conoscitiva sui prezzi del Gpl (gas di petrolio liquefatto), con particolare riferimento ai costi della materia prima nel mercato per uso domestico: Gpl per usi diversi dall’autotrazione, distribuito in rete, sfuso in serbatoi o venduto in bombole. La decisione, informa una nota, nasce “dalla constatazione che negli ultimi anni si sono verificati considerevoli incrementi di costo del Gpl per le famiglie”.

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