Politica

Elezioni 2008: almeno 100mila “intrasportabili” non voteranno

La denuncia è di Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani, che commenta in un'intervista a Donna Tv

di Redazione

Almeno centomila sono le persone che il prossimo 13 e 14 aprile non potranno esercitare il loro diritto di voto: fra di esse, ci sono anche molte persone con disabilità che non possono essere trasportate fino ai seggi e ai quali è comunque precluso l’esercizio del diritto di voto a domicilio. La denuncia è di Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani, che commenta in un’intervista a Donna Tv la lettera indirizzata dal presidente della Repubblica a Salvatore Crisafulli, uno dei 28 cittadini che a marzo avevano intrapreso uno sciopero della fame per richiamare le istituzioni sulle cure e l’assistenza tuttora carenti o negate ai disabili gravi i quali, oggi e sempre di più, hanno bisogno di “percorsi assistenziali personali”.
Napolitano ha sottolineato i bisogni di maggiore intensità di cura e di assistenza delle persone che lottano per la vita con percorsi assistenziali personali, che siano adeguati e rispettosi della qualità della vita nelle particolari condizioni imposte dal decorso della malattia e aveva poi espresso l’augurio che, in riferimento alle prossime elezioni politiche, i cittadini con gravi disabilità fossero messi in grado di esercitare il diritto di cittadinanza.
Bernardini si dice convinta della bontà delle parole del presidente, ma chiede: “Come fa ad andare a votare chi non può muoversi dal suo letto, chi è “intrasportabile” senza essere “dipendente in modo continuativo da apparecchiature elettromedicali”, essendo la dipendenza da macchinari la condizione per essere ammessi al voto domiciliare?”. “Come si può accettare, in una democrazia, – continua Bernardini – che alcuni cittadini vengano privati di un diritto fondamentale solo per le loro condizioni fisiche? Le soluzioni esistono e tutti lo sanno, tanto che in Europa siamo l’unico paese con questa grave discriminazione: si può votare per corrispondenza (già lo fanno gli italiani all’estero), si può votare a domicilio, in alcuni Paesi è previsto il voto per procura”. “Consentire a tutti gli aventi diritto la possibilità di esercitare il diritto di voto si può fare, e se si può, si deve!”, afferma la candidata Pd alla Camera.

In un’intervista, la Bernardini ha spiegato ancora che in occasione delle elezioni del 2006 “ottenemmo dal precedente ministro degli Interni Pisanu la possibilità di voto domiciliare per i disabili intrasportabili ma solo per quelli che dipendevano continuamente da apparecchiature elettromedicali”. Questo, sottolinea la segretaria dei Radicali, “va benissimo, ma ci sono anche tutti gli altri che non possono muoversi dalla loro casa e che, pur non essendo dipendenti da queste apparecchiature, sono comunque completamente immobilizzati a letto e dovrebbero essere facilitati e aiutati per l’espressione del loro voto”.

Intanto, le associazioni “Fiaba” e “Dossetti per i valori” ricordano che, a causa delle barriere architettoniche ancora presenti in scuole ed uffici elettorali, diversi seggi elettorali risultano inaccessibili ai portatori di disabilità. La richiesta alle “autorità competenti” è quella “di predisporre in tempo utile tutti gli strumenti e le attrezzature che possano rendere fruibile il diritto di voto agli anziani ed a uomini e donne che hanno difficoltà motoria, anche momentanea”. ”Ricordiamo – spiega una nota – che la lotta alle barriere architettoniche è un segno di civiltà democratica e che il voto rappresenta l’esercizio della sovranità popolare che spetta a tutti gli elettori, anche a coloro che non possono muoversi o spostarsi agevolmente. Segnaleremo e denunceremo ostacoli e barriere che impediscono il libero esercizio del voto”.


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