Cultura

Parkinson: scoperto nuovo gene responsabile

La ricerca, che sarà pubblicata domani sull'American Journal of Human Genetics, è stata presentata oggi a Roma

di Redazione

Ricercatori italiani, francesi e americani scoprono, grazie a uno studio a piu’ mani, un nuovo gene responsabile del morbo di Parkinson. Una malattia neurodegenerativa che colpisce nel nostro Paese 200 mila persone, 10 mila sotto i 40 anni. La ricerca, che sara’ pubblicata domani sull’American Journal of Human Genetics, e’ stata presentata oggi a Roma, alla vigilia della Giornata mondiale del Parkinson. Il nuovo gene, ‘battezzato’ Gigyf2, codifica per una proteina ‘chiave’. “Agisce limitando l’attivita’ di un’altra proteina, il fattore di crescita dell’insulina (Igf1), da cui dipende la sopravvivenza delle cellule, anche di quelle nervose che producono il neurotrasmettitore dopamina”, ha spiegato Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano e presidente della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson e dell’Associazione italiana parkinsoniani. “Quello di oggi e’ l’ottavo gene responsabile della malattia, in particolare nel 5% dei pazienti, con una storia di familiarita’ (almeno un parente di primo grado malato). La buona notizia – aggiunge il neurologo – e’ che si tratta di un gene abbastanza noto: dunque ci permettera’ di fare davvero progressi pratici”. Lo studio e’ stato condotto grazie alla banca dati del Dna messa a disposizione dalla Fondazione (ricca di migliaia di campioni di malati e controlli) e in collaborazione con Telethon. In particolare, sono stati esaminati circa 200 campioni di pazienti e familiari italiani e altri di malati francesi. Lo studio e’ stato eseguito dalla ricercatrice Corinne Lautier dell’ospedale del Rhode Island e da Stefano Goldwurm, responsabile della banca del Dna.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.