Cultura

Moratoria pena di morte, una battaglia lunga 13 anni

I passaggi che hanno portato al voto di oggi

di Redazione

La lunga battaglia per giungere all’approvazione della moratoria sulla pena di morte in seno all’Assemblea generale Onu e’ iniziata nel 1994. In questi 13 anni, in parte grazie anche a questo sforzo, la situazione e’ enormemente cambiata: nel 1994 vi erano 97 paesi che mantenevano ed applicavano la pena di morte, oggi sono solo 49. Ecco le tappe piu’ significative di questo cammino: – 1994: il governo italiano presenta all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per la prima volta nella storia dell’Onu, una risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali. La risoluzione non viene approvata per soli 8 voti, con l’astensione di 20 paesi che oggi fanno parte dell’Unione Europea. – 1997: il governo italiano presenta la risoluzione per la moratoria alla Commissione Onu per i Diritti Umani a Ginevra, che l’approva con 27 voti favorevoli, 11 contrari, 14 astensioni e un assente. Da allora la risoluzione viene confermata ogni anno fino al 2005, con l’Unione Europea che ne diventa sponsor a partire dal 1999. – 1999: la risoluzione per la moratoria viene presentata di nuovo all’Assemblea Generale, ma questa volto lo sponsor e’ l’Unione Europea, che pero’ all’ultimo la ritira. – 2003: la presidenza italiana dell’Ue torna ad avere il mandato del Parlamento italiano e il sostegno del Parlamento europeo per presentare la risoluzione per la moratoria all’Assemblea Onu, ma afferma che l’Ue non e’ favorevole e decide di non procedere.

27 luglio 2006: la Camera dei deputati italiana approva all’unanimita’ una mozione che impegna il governo a presentare una proposta di moratoria per le esecuzioni in consultazione con l’Unione Europea. – 1 febbraio 2007: il Parlamento europeo approva a stragrande maggioranza una risoluzione in cui s’invita la presidenza Ue a garantire la presentazione della risoluzione sulla moratoria all’Assemblea Onu. – 13 aprile: il governo italiano da’ mandato al ministro degli Esteri Massimo D’Alema di avanzare al Consiglio Affari Generali dell’Ue la proposta di presentare una risoluzione per la moratoria all’Assemblea generale. – 18 giugno: il Consiglio Affari Generali dell’Ue approva all’unanimita’ l’impegno a presentare la proposta di risoluzione all’apertura della 62esima Assemblea generale a settembre. – 15 novembre: la Terza Commissione dell’Assemblea generale Onu approva la moratoria con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti, mentre 8 Paesi restano fuori dall’aula. Un successo dovuto anche ad una strategia italiana ed europea che ha saputo coinvolgere e rendere protagonisti diversi paesi del sud del mondo, bloccando cosi’ il tentativo di chi voleva dipingere la moratoria come un’iniziativa di sapore “neocolonialista”. Fra i primi firmatari della risoluzione, presentata in commissione dal Gabon, vi sono infatti anche Brasile, Messico e Filippine.

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