Formazione

Scuola: la Finanziaria fissa i sostegni senza contare i bambini

Stabilito a 94mila il tetto massimo degli insegnanti di sostegno, a prescindere dal numero degli alunni disabili

di Sara De Carli

L’articolo 94 della Finanziaria approvata dalla Camera si occupa degli insegnanti di sostegno. Un tema che ha infuocato la ripresa della scuola a settembre 2007. La Finanziaria stabilisce a partire dall’anno scolastico 2008/09 il numero massimo degli insegnanti di sostegno nelle scuole italiane: tra posti di diritto e posti in deroga, gli insegnanti di sostegno non potranno superare il 25% dell sezioni e classi attive nell’a.s. 2006/07. Si tratta quindi, afferma Salvatore Nocera, vicepresidente della FISH ed esperto in integrazione scolastica dei disabili, di 94mila posti.
Una cifra più alta dell’attuale (gli insegnanti di sostegno per il 2007/08 sono 86.447, per 190mila alunni disabili, +18mila rispetto all’anno precedente). Il primo problema è che si fissa questa cifra massima di insegnanti a prescindere dal numero di alunni disabili effettivamente presenti nelle scuole. Messo nero su bianco anche il tetto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni, che non potrà essere superato. Prevista quindi una redistribuzione geografica degli insegnanti dalle regioni dove sono più presenti a quelle dove sono meno diffusi.
Il comma 4 poi stabilisce che i posti di diritto (attualmente circa il 50%) saranno portati entro l’a.s. 2010/11 al 70%, circa 60mila. È evidente che la normativa, presentata come una norma che riduce il precariato, lascia comunque ai supplenti annuali 30-34mila posti.

«In ogni caso le soluzioni addotte non risolvono l’annoso e insoluto problema della continuità didattica», spiega Nocera, che solo un radicale aumento dei posti organici di sostegno avrebbe potuto superare. Anzi, la soluzione verrebbe solo da un innalzamento a dieci anni del periodo di permanenza dei docenti sul sostegno e con una durata pluriennale delle supplenze». Oggi infatti dopo 5 anni di sostegno, un docente a tempo indeterminato può passare su una cattedra comune. «Abbiamo presentato degli emendamenti, che potrebbero essere accolti in un successivo decreto ministeriale», dice Nocera.

Un secondo punto su cui la FISH insiste è la presa in carico dell’alunno con disabilità da parte dell’intero corpo docente, inclusi insegnanti curriculari. Mentre oggi si va consolidando una giurisprodenza che ritiene le ore di sostegno come unico strumento di integrazione, unica risorsa per realizzare il diritto alla studio, assegnando agli alunni tante ore di sostegno quante sono le ore di scuola. «Abbiamo presentato un secondo emendamento che chiede che le deroghe siano consentite solo dove non esista un’alternativa, cioè la preparazione dei docenti curriculari, certificata conun corso di aggiornmento», conclude Nocera.

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