Famiglia

Immigrazione: Caravaggio la città più xenofoba

Così la stampa spagnola definisce il comune bergamasco, 16 mila abitanti. El Pais, El Mundo e alcuni siti internet in queste settimane l'hanno definito "bastione della Lega Nord", un "inferno per

di Redazione

Caravaggio cittadina “più xenofoba d’Italia”: così la stampa spagnola definisce il comune bergamasco, 16 mila abitanti. El Pais, El Mundo e alcuni siti internet in queste settimane hanno dedicato ampio spazio a Caravaggio definendolo “bastione della Lega Nord”, un “inferno per il 7% di popolazione straniera”.
I due quotidiani spagnoli, l’uno vicino ai socialisti e l’altro di area centrodestra, criticano circolari e iniziative stabilite dal comune: “le strade di Caravaggio – scrive el Pais – sono pattugliate da ronde di vigilantes integrate da poliziotti in pensione ed ex combattenti, mentre 80 telecamere controllano tutti gli angoli di questa cittadina”. Uno stile definito western, con un “sindaco sceriffo con un revolver che luccica al sole”. La Radio Nacional de Columbia ha chiamato il sindaco Giuseppe Prevedini per un’intervista. L’amministrazione comunale della cittadina del Bergamasco respinge le accuse della stampa spagnola e secondo quanto ricostruisce l’Eco di Bergamo, il sindaco sta anche preparando una lettera da mandare a El Mundo.
“E’ venuta da me una giornalista di questo quotidiano, mi ha intervistato e poi l’articolo montato sul giornale è stato uno stravolgimento di quello che le ho raccontato” dice il sindaco, che non nega alcune scelte sulla sicurezza fatte da lui e dal suo predecessore Ettore Pirovano, ora senatore leghista.
Tra i provvedimenti presi dalla giunta leghista del paese, l’ordinanza secondo cui un extracomunitario senza permesso di soggiorno non può sposare un italiano, adottata poi da altri sindaci della Bergamasca. Oppure la sottoscrizione dell’ordinanza anti-sbandati emessa a Cittadella, nel padovano, anche se modificata. Sei anni fa Caravaggio ha introdotto la prima convenzione sul sistema di videosorveglianza, diventando capofila di un accordo esteso a vari comuni della zona. Il servizio oggi ha 100 telecamere che controllano i punti sensibili del paese.
A dicembre del 2000 risale invece il primo blitz contro l’immigrazione clandestina, che ha coinvolto alcune case di extracomunitari in pieno centro. “Il contenuto delle cronache – si difende Prevedini – mira a mettere in pessima luce il paese, tutt’altro che razzista, tutt’altro che xenofobo”. “E’ vero – continua – che ho diramato una circolare sui matrimoni tra stranieri e caravaggini, per invitare a verificare che siano stranieri regolari quelli che si sposano qui in municipio”. Ci sono anche le telecamere, “cento e non 80 ma per controllare tutti, non solo gli extracomunitari. Ma non ci sono le ronde. Noi di Caravaggio sosteniamo gli stranieri quando rispettano le leggi: diamo contributi per neonati, sostegni per disabili, facciamo corsi gratuiti per badanti. Non siamo razzisti, anzi, puntiamo a tutelare chi si integra anche da chi li sfrutta”, conclude il sindaco nel suo intervento su l’Eco di Bergamo.


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