Mondo

Iraq: Oil for Food esteso per altri soli 9 giorni

Di norma il piano è esteso di 6 mesi, ma questa volta gli Usa vogliono inserire altri beni tra i prodotti che non possono vendersi all'Iraq perché potrebbero essere usati a fini militari

di Paolo Manzo

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha esteso per soli nove giorni, fino al quattro dicembre, il piano ”petrolio in cambio di cibo”, che regola la vendita del petrolio iracheno e l’acquisto di beni da parte di Baghdad. Normalmente il piano viene esteso di sei mesi, ma questa volta gli Stati Uniti hanno chiesto di inserire altri beni nella lista dei prodotti che non possono essere venduti all’Iraq in quanto potrebbero essere usati anche a fini militari. Il Consiglio ha deciso quindi una estensione piu’ breve per risolvere la questione. Washington vuole inserire fra i prodotti da vietare apparecchiature per l’intercettazione radio e l’atropina, un farmaco largamente usato in medicina che serve anche come antidoto del gas nervino. Recentemente Baghdad ne ha ordinate grandi quantita’ in Turchia. L’attuale programma ”petrolio in cambio di cibo”, scadeva ieri sera. Rinnovato ogni sei mesi, il programma e’ in vigore dal 1996 e prevede la vendita del petrolio iracheno sotto il controllo dell’Onu: il 70 per cento dei guadagni viene utilizzato per l’acquisto di beni di prima necessita’ e il resto per il pagamento dei danni di guerra.

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