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Niente tasse, siamo Gas. Acquisti solidali senza Iva

Fisco. Esenzioni in arrivo con la Finanziaria

di Chiara Sirna

I prodotti distribuiti nei Gas (gruppi di acquisto solidale) saranno esentasse. Non saranno caricati né di Iva né di altre imposte dirette. A prevederlo è un emendamento alla Finanziaria 2008, presentato dalla senatrice dei Verdi, Loredana De Petris e dal collega di Rifondazione Comunista, Raffaele Tecce. Ottenuto il via libera in commissione Bilancio al Senato, resta da vedere se la norma passerà l?esame in Aula, a Palazzo Madama, e poi alla Camera. Ma i promotori si dicono fiduciosi: «Abbiamo raccolto una larga adesione anche nell?opposizione», dice Tecce. C?è però da superare l?ultimo ostacolo. I tecnici di Visco non hanno infatti manifestato grande entusiasmo nei confronti del provvedimento. Motivo? Dal loro punto di vista sarebbe difficile reperire le risorse per coprire un mancato introito per le casse dell?Erario di 200mila euro (a tanto infatti ammonta la copertura di bilancio prevista al comma 79 del provvedimento).

A esultare invece c?è l?intera rete dei Gruppi di acquisto solidale, che negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente: 358 realtà registrate a livello nazionale, ma altrettanto potrebbero essere quelle informali.
Per prevenire possibili ?tentazioni? di aziende commerciali intanto sono state fissate regole ben precise. I gruppi in questione infatti dovranno costituirsi in associazioni e dichiarare, all?interno del proprio statuto, di non perseguire finalità di lucro. Dopodiché la possibilità di usufruire delle esenzioni fiscali sarà limitata solo alla rete di distribuzione, quindi ai soci e agli aderenti al gruppo stesso. Chiunque abbia finalità commerciali di vendita sarà automaticamente tagliato fuori (a prevederlo è il comma 78).

«Il testo dell?emendamento è stato via via rivisto sulla base delle indicazioni dei tecnici e di quelle emerse in commissione», spiega Marco Valenti, commercialista, membro del Gas di Brescia, che ha collaborato alla stesura della norma. L?emendamento, infatti, è stato preceduto da una proposta redatta da un gruppo di lavoro creato ad hoc, avallata da tutti i rappresentanti locali dei Gas riuniti al settimo convegno nazionale, tenuto a Marina di Massa lo scorso giugno.
«I benefici sono limitati solo alla rete di distribuzione interna», continua Valenti, «e quindi alle famiglie socie. Abbiamo inserito queste restrizioni per prevenire qualsiasi tentazione di bocciatura da parte del ministero dell?Economia». «Erano già sorti problemi fiscali per alcuni gruppi nel momento della redistribuzione dei prodotti ai soci», aggiunge Sergio Venezia, della rete Gas Brianza, «perché la cosa veniva considerata come vendita e dunque soggetta alle tasse commerciali». Ora il rischio dovrebbe essere scongiurato. Sempre a patto che la norma superi l?esame del parlamento.

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