Mondo

In Egitto un nuovo Istituto Confucio per la promozione della cultura cinese

Per soddisfare il crescente interesse degli studenti per l'Oriente

di Federica Zoja

Si fa sempre più forte la presenza cinese in Egitto, non solo in termini di forti investimenti economici da parte di Pechino nei distretti industriali a ridosso del Canale di Suez, ma anche di nuovi accordi nell?ambito culturale.
Da questa settimana, la città egiziana di Ismailia – situata a circa 120 km ad Est della capitale – e terza per grandezza dopo il Cairo e Alessandria, guarda ancora più a Oriente grazie all?inaugurazione di un Istituto Confucio ? un centro per la promozione della cultura cinese – presso il proprio ateneo universitario.
A testimonianza del crescente interesse dei giovani egiziani per la lingua e la cultura cinese, e naturalmente per le occasioni di lavoro che un solido asse fra il Cairo e Pechino potrebbe portare.
Le tre università egiziane che già offrono corsi di lingua e cultura cinese ? Ain Shams, Al Azhar e l’ateneo statale del Cairo ? e il primo Istituto Confucio aperto nel 2002 nel cuore della capitale non riescono a soddisfare le richieste, in crescita esponenziale anno dopo anno.
Il fattore turismo non è da sottovalutare: l?arrivo di carovane di turisti asiatici dirotta gli studenti egiziani verso nuovi territori linguistici. A tal punto che, secondo stime del ministero dell?Educazione egiziano, negli istituti superiori il cinese sarà presto la seconda lingua straniera più studiata dopo l?inglese. Sempre che la Cina invii insegnanti a sufficienza, commentano gli osservatori.
E il progetto di una università sino-egiziana é nell?aria da un paio d?anni, da quando cioé la visita del presidente Hosni Mubarak a Pechino, nell?estate del 2006, preceduta di poco da quella del primo ministro cinese Wen Jiabao in Egitto, ha messo le ali alla cooperazione politica, economica e culturale.


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