Famiglia

Minori immigrati, direttiva del Viminale: pari trattamento con gli italiani

Il provvedimento interessera' circa mezzo milione di persone

di Redazione

Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, su proposta del sottosegretario Marcella Lucidi, ha firmato una direttiva sui minori stranieri che interessera’ circa mezzo milione di minori immigrati in Italia. Tre, spiega una nota del Viminale, i punti d’intervento della direttiva: in primo luogo stabilisce la parita’ di trattamento tra il minore straniero e il minore italiano; in secondo luogo e’ previsto il rilascio di un permesso di soggiorno autonomo al minore 14enne e, infine, vengono previsti interventi per i minori stranieri non accompagnati e presi in carico da associazioni ed enti locali.

Per quanto riguarda ”la parita’ di trattamento tra il minore straniero e il minore italiano”, il Viminale sottolinea che ”la normativa attuale prevede che, alla maggiore eta’, il minore immigrato debba necessariamente convertire il permesso di soggiorno rilasciatogli per motivi familiari, protezione o tutela, in un permesso per studio, lavoro o cure mediche. Al minore straniero, quindi, regolarmente soggiornante e a carico dei genitori, raggiunta la maggiore eta’, non puo’ essere rilasciato un permesso di soggiorno se non ha una occupazione e/o non e’ iscritto ad un corso di studio”. La direttiva, invece, spiega il Viminale ”consente al minore straniero, che al compimento della maggiore eta’ non decide immediatamente se proseguire gli studi o cominciare a lavorare, di rinnovare il permesso di soggiorno per motivi familiari. Cio’ naturalmente in considerazione del fatto che i genitori o chi ne esercita la patria potesta’, garantiscono per lui e per il suo mantenimento”.

Per quanto riguarda il secondo punto, ovvero ”il rilascio di un permesso di soggiorno autonomo al minore 14enne” il Viminale ricorda che attualmente ”al minore iscritto nel permesso di soggiorno o nella carta di soggiorno del genitore, al compimento del quattordicesimo anno di eta’, e’ rilasciato un permesso di soggiorno autonomo, per motivi familiari. Il permesso di soggiorno autonomo, pero’, e’ rilasciato solo in presenza di un documento d’identita’, ad es. il passaporto. Cio’ -spiega il Ministero dell’Interno- comporta che molti minori stranieri non avendo un passaporto o un documento di identificazione e pur frequentando le scuole, non possono sostenere gli esami di maturita’, in quanto privi di permesso di soggiorno”. La direttiva stabilisce, invece, ”che il prefetto ed il questore, considerato che l’identita’ del minore e’ garantita dai genitori, devono procedere al rilascio del permesso autonomo allo straniero 14enne, anche in mancanza di passaporto. Il permesso e’ valido fino ai 18 anni, al compimento dei quali, dovra’ essere convertito”. La direttiva prevede, infine vengono interventi per i minori stranieri non accompagnati e presi in carico da associazioni ed enti locali. ”In questi casi, al minore sottoposto ad affidamento familiare o tutela, i questori potranno rilasciare, al compimento dei 18 anni, un permesso di soggiorno, indipendentemente dalla durata della sua presenza sul territorio nazionale. La direttiva consente, quindi, di evitare l’espulsione di ragazzi diciottenni magari dopo aver seguito per anni corsi di formazione e di lavoro a carico dei comuni”.


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