Cultura
Scooperation: le notizie “in off” della cooperazione
La rubrica della Cooperazione Internazionale, ogni venerdì in versione esclusivamente online
di Paolo Manzo
In vista del voto del 13 aprile…
… le grandi manovre nel settore della cooperazione sono ferme. Almeno in apparenza. Di certo c’è che alla Farnesina corre voce sempre più insistente che l’attuale Direttore Generale della DGCS Alain Maria Economides si stia preparando ad “altra destinazione” ma vige il più assoluto riserbo su chi potrebbe essere il suo successore. Insomma, prima si vota e poi si decide.
Per quanto concerne il “totoministri”, invece…
… in caso di vittoria del centrodestra il nome più accreditato a succedere alla viceministro degli Esteri con delega alla cooperazione Patrizia Sentinelli è quello di Alfredo Mantica il quale ha fatto capire che non sarebbe così entusiasta di ripetere l’esperienza passata e preferirebbe nuovi e più stimolanti incarichi ma, comunque, non ha chiuso la porta. Per succedere a Franco Danieli, responsabile degli Italiani nel mondo, invece, la più accreditata in caso di vittoria di Berlusconi è Barbara Contini, già governatrice di Nassirya e incaricata speciale per il Darfur durante l’ultimo governo del centrodestra. La Contini, di passaggio a San Paolo del Brasile, ha fatto capire che almeno un posto da sottosegretaria, se non di viceministro, se lo aspetta. Mistero più totale, invece, sulle eventuali nomine del centrosinistra.
Scandalo cooperazione negli…
… Stati Uniti. L’esule cubano Felipe Sixto, nominato all’inizio del mese consigliere speciale del presidente George W. Bush per relazioni intergovernative, è infatti stato costretto a dimettersi dopo essere stato accusato di aver fatto “un uso improprio” di fondi del programma di cooperazione internazionali Usaid. L’uomo, ex impiegato del Center for a Free Cuba, un organizzazione che patrocina la causa della libertà nell’isola caraibica, lavorava dal luglio 2007 alla Casa Bianca. La denuncia delle malefatte e l’annuncio del siluramento è stato fatto direttamente dalla Casa Bianca dopo che Sixto era stato beccato con le mani nella marmellata…
Dopo lo scandalo sulle condizioni…
… dei detenuti italiani nelle carceri verde-oro, Italia e Brasile hanno sottoscritto un trattato che consente il trasferimento dei condannati per espiare la pena detentiva nei rispettivi Paesi d’appartenenza. Grazie all’accordo, i cittadini italiani già condannati in Brasile potranno scontare la pena in Italia. L’accordo è stato firmato oggi a Brasilia dall’ambasciatore d’Italia Michele Valensise e dal ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro. Chissà se rientrerà in patria anche Cesare Battisti, arrestato a Rio oramai due anni fa?
Sos Somalia. Dopo l’appello lanciato lo scorso novembre da ItaliaAiuta…
…, il coordinamento di ong italiane del quale fanno parte Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Intersos e Movimondo, oggi scende in campo Oxfam facendo suo un appello lanciato da quaranta organizzazioni umanitarie. La richiesta alla comunità internazionale e alle parti in conflitto è sempre quella: intervenire con urgenza per risolvere la “catastrofica” crisi umanitaria in atto, che coinvolge centinaia di migliaia di somali. Nella nota diffusa da Oxfam, le organizzazioni denunciano che attualmente in Somalia vi sono un milione di sfollati, e che il loro numero aumenta ogni mese di circa ventimila unità a causa del continuo esodo da Mogadiscio, dove ogni giorno le milizie fedeli alle deposte Corti islamiche si scontrano nelle strade con le forze governative e con i loro alleati etiopi.
Sos Darfur. A scendere in campo, in questo caso…
… è l’Unicef, che condanna fermamente gli attacchi che in Darfur stanno mettendo a rischio le operazioni umanitarie e la sicurezza della popolazione. In Darfur, denuncia l’Unicef, gli attacchi armati o irruzioni nelle basi Onu sono stati 23 solo quest’anno. Attualmente non si hanno notizie di 29 autisti incaricati dal Pam del trasporto degli aiuti e di 4 operatori della Compagnia statale dell’acqua, rapiti da uomini armati nel corso di diversi attacchi. La grande maggioranza di queste persone sono cittadini sudanesi, impegnati ad aiutare le popolazioni civili vulnerabili per gli effetti della guerra. Ecco perché coloro che commettono aggressioni contro questi operatori umanitari – denuncia l’Unicef – arrecano danno a popolazioni innocenti, la gran parte bambini, che dipendono dall’assistenza umanitaria per cibo, assistenza medica, acqua e servizi igienici e altri aiuti vitali.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.