Cultura

Microcredito di stato trova un po’ di ossigeno

Baccini firma la norma che finanzierà il suo comitato: Due milioni di euro per due anni.

di Christian Benna

Quando la politica chiama, anche il parlamento riscopre il sociale. E volano via i tetti alla spesa, saltano lacci e lacciuoli che spesso insaccano le richieste di aiuto della società civile. Così succede al Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito, lanciato nel 2005 e reso permanente sotto l?Alto patronato della Presidenza della Repubblica per sostenere le politiche dei ?piccoli prestiti?, che ora, dopo due anni a bassa intensità operativa può raccogliere i frutti dell?ultimo assalto alla diligenza della Finanziaria 2008. Infatti sono in dirittura d?arrivo due milioni di euro per riempire, per il prossimo biennio, il serbatoio dell?ente. A firmare l?emendamento, approvato all?unanimità dalla commissione Bilancio, sono stati i senatori Udc, Amedeo Ciccanti, Michele Forti e Mario Baccini, vicepresidente del Senato e anche presidente del Comitato per il microcredito.

Un doppio ruolo per Baccini, quello di promotore e beneficiario dell?emendamento, che ha creato più di un imbarazzo tra alcune associazioni e ong aderenti all?ente. Questione di bon ton, ma non solo. L?insoddisfazione per la casa ?romana? dei piccoli prestiti era palpabile l?8 ottobre quando 20 enti non profit – alcuni dei quali membri del comitato, ma non rappresentati nel direttivo – si sono ritrovati nella capitale con l?obiettivo di creare una rete (alternativa) per la microfinanza. «In Italia manca un coordinamento tra le varie esperienze», spiega Chiara Valentini di MicroBo, «perciò abbiamo deciso di partire con un?iniziativa dal basso. Scambio di informazioni e di contatti».

Ora però sul direttivo del Comitato del microcredito piovono i contributi pubblici. «Una boccata d?ossigeno vitale, non un finanziamento inutile», dice Baccini. Che poi aggiunge: «Nella sede di Artigiancassa, che ospita il nostro unico ufficio, lavorano due persone. Una struttura snella, anti sprechi». Due milioni per due persone? «Le risorse verranno impegnate per diversi progetti, già avviati. Uno in Medio Oriente e l?altro ad Haiti. Non erogheremo credito, ma faremo analisi per poi fare intervenire gli associati. È allo studio l?ipotesi di lanciare un fondo di microcredito in collaborazione con le banche». E sulle accuse – miste a una schiera di «Boh, ma esiste davvero? Noi, mai stati consultati. Una volta sì, ma non avevano le idee chiare» – di scarsa efficienza mosse dagli stessi membri del comitato? Il presidente Baccini replica secco: «In questi primi due anni di vita ci siamo arrangiati accedendo a fondi Ue e Onu. Troppo poco per mantenere in vita una struttura che vogliamo far diventare punta di eccellenza della cooperazione internazionale».

www.microcredito-italia.net


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