Famiglia

Perché l’Italia ancora non ha il numero per i minori scomparsi?

Due numeri in arrivo, li gestirà Telefono Azzurro, ma il Ministero per le comunicazioni non ha ancora dato l'ok. E la Romania è arrivata prima di noi...

di Sara De Carli

Dal 1 gennaio 2008 i minori romeni in difficoltà avranno un nuovo servizio su cui contare: il ?Telefono del bambino europeo?. Si tratta di un numero verde, il 116.111, a cui rispondono 24 ore su 24 consulenti e specialisti in grado di offrire un supporto psicologico ai bambini che ne hanno bisogno.
Il 116.111 è un servizio promosso da Telefono Azzurro presso la Commisione Europea: proprio a Bucarest, la settimana scorsa, c’è stato l’incontro di Child helpline international.
«L’idea è quella di un numero unico europeo di ascolto telefonico, con standard di qualità comuni ed elevate, che però non faccia scomparire le linee nazionali ma anzi si appoggi ad esse. Anche perchè è fondamentale che i minori trovino qualcuno che parla nella loro stessa lingua». Due i problemi ancora da risolvere: trovare il modo di garantire la sopravvivenza dei numeri nazionali e capire chi finanzierà l’intervento. L’Unione europea infatti non si è impeganta in alcun modo per la copertura finanziaria del servizio, che – al momento – spetterà al mondo dell?associazionismo.
La seconda numerazione di prossima istituzione è il 116.000, rivolta nello specifico ai bambini scomparsi. Questo servizio è già definitivo ed è operativo già in Grecia e Portogallo, mentre sta per partire in Francia e Gran Bretagna. E l’Italia? «Abbiamo presentato domanda per avere in gestione il servizio», dice Caffo. «Aspettiamo risposta dal Ministero per le Comunicazioni e dall’Agcom. In tutti gli altri paesi però è stato assegnato all’ente del non profit che nel singolo paese rappresenta la Federeazione per i bambini scomparsi. In Italia siamo noi».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA