Volontariato

Ogm: ora l’Ue gli dà la caccia

Pronta una rete di 45 laboratori per rafforzare i meccanismi di controllo all'importazione

di Giampaolo Cerri

L’Europa dà la caccia al transgenico. Una rete di oltre 45 laboratori diretti dalla Commissione europea passeranno infatti al setaccio campioni di derrate alimentari, alimenti per animali, sementi, prelievi ambientali alla ricerca di organismi geneticamente modificati utilizzando metodi sempre piu’ sofisticati. Ma il compito dei centri va ben al di la’ della semplice identificazione dell’ ogm e della sua quantita’ nel campione analizzato. Si tratta anche e soprattutto di concertare a livello paneuropeo dei metodi di prova, delle strategie per la campionatura, oltre che delle tecniche di analisi. Obiettivi che si raggiungeranno grazie allo scambio di informazioni tra gli esperti, allo sviluppo di solidi metodi di prova ed alla produzione di documenti di riferimento. Il controllo di un campione non e’ sempre cosi’ facile da fare ed a volte ci si trova davanti ad un gran numero di difficolta’ tecniche da risolvere. Basti fare l’ esempio di come sia difficile, su una spedizione di 16mila tonnellate di cereali, determinare con un numero limitato di campioni la presenza o meno di ogm. I grandi sviluppi tecnici di questi ultimi anni hanno permesso di trovare nuove soluzioni per problemi cosi’ complicati. Ed e’ nello spirito di condivisione della conoscenza e dei risultati raggiunti che il Centro comune di Ricerca della Commissione ha deciso di creare la rete europea dei laboratori di controllo degli organismi geneticamente modificati (Engl). La rete verra’ ufficialmente presentata a Bruxelles il 4 dicembre prossimo dal Commissario per la ricerca Philippe Busquini.


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