Economia

Bcc: dal fondo di garanzia parte la carica delle piccole

Stamane a Roma si è tenuta l'assemblea annuale del credito cooperativo

di Redazione

Si è svolta oggi a Roma presso la Sala ?Petrassi? dell?Auditorium della Musica di Roma l?Assemblea annuale di Federcasse (l?associazione di rappresentanza delle 442 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane), che quest?anno ha avuto per argomento ?Le frontiere della coerenza. Verso le nuove sfide della mutualità e della competizione?.

Un tema che la relazione di apertura del Presidente Alessandro Azzi ha declinato in relazione alla modernità ed all?efficacia della cooperazione bancaria rappresentata dalle BCC, anche alla luce delle forti trasformazioni che stanno interessando la struttura del mondo bancario italiano.

?La cooperazione mutualistica ? ha affermato Azzi ? non è soltanto una forma giuridica d?impresa. E? anche un metodo. Uno stile. Distintivo e qualificante. Convincente e affermato nel mercato. Il vero problema che si pone è distinguere la cooperazione da ciò che cooperativo non è. Cooperazione è centralità assoluta del socio, suo coinvolgimento, sua effettiva partecipazione. La cooperativa fa qualcosa di diverso rispetto ad una società lucrativa. Sono i requisiti mutualistici i connotati distintivi. La mutualità garantisce a centinaia di migliaia di cittadini di essere protagonisti nel settore della finanza, di determinare autonomamente la governance della propria impresa bancaria, ma anche un valore moderno che produce competitività. Perché significa autonomia, radicamento nel territorio e insieme cooperazione ovvero valorizzazione del ?fare rete?.

?L?identità della BCC, la sua mutualità ? ha proseguito il Presidente – non rappresenta una cornice ?alta? di valori lontana dall?operatività e neppure un criterio o un vincolo per la destinazione di una parte degli utili, ad esempio a beneficenza. Non sta prima o dopo il business, non interviene soltanto ?a monte? come ispirazione, o ?a valle? come correttivo (ad esempio, nella distribuzione dell?utile). La nostra identità è nel quotidiano dell?attività bancaria, nel mentre della gestione, all?interno del nostro modo di fare business, lo permea, perché ne è e ne deve essere l?anima, ciò che ne costruisce la logica e lo stile?.

Nel corso dell?assemblea sono stati diffusi alla stampa anche gli ultimi dati economici del ?sistema del Credito Cooperativo?, un sistema in costante crescita.
Sono infatti 442 le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane con una rete di 3.827 sportelli (l’11,7% del totale degli sportelli bancari italiani). La raccolta diretta è di 116,6 miliardi di euro (cresciuti del 10,5%) , gli impieghi 99 miliardi di euro (cresciuti dell?11,9%) , il patrimonio è di 15,7 miliardi (cresciuto del 9,2%).

Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 20,6% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 15,5% del totale dei crediti alle famiglie produttrici, l’8,6% alle famiglie consumatrici, il 10,6% del totale dei crediti a imprese e associazioni del Terzo Settore.

L?Assemblea è stata anche l?occasione per presentare le realizzazioni ed i progetti in corso, in particolare, il Fondo di Garanzia Istituzionale. In merito, il presidente di Federcasse ha sottolineato: ?Il Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI) è uno strumento nevralgico nel processo di monitoraggio e gestione dei rischi, nonché di accreditamento, ai fini di mercato, del sistema BCC.

Si tratta di uno strumento innovativo per il sistema bancario italiano, che si pone due obiettivi fondamentali: pervenire all?attribuzione di un rating di sistema e ottenere il beneficio della ponderazione ?zero? sulle esposizioni interne al network ai fini del calcolo del nuovo coefficiente prudenziale (Basilea 2), consentendo quindi alle singole BCC di ?liberare risorse? per continuare ad essere sempre di più e meglio ?banche delle comunità locali?.

Tutto ciò determinerà notevoli vantaggi: di mercato, relazionali e di reputazione, infine regolamentari sia per le singole Banche, che per la loro clientela. Sul piano operativo ed organizzativo ci auguriamo che la costituzione del nuovo Fondo avverrà con i primi mesi del 2008?.

Alla Assemblea hanno partecipato anche il Direttore Generale della Banca d?Italia, Roberto Saccomanni, il Presidente dell?Associazione Bancaria Italiana, Corrado Faissola e il Vice Ministro dell?Economia e delle Finanze On. Roberto Pinza.

?Negli ultimi anni le BCC hanno registrato un rilevante sviluppo operativo e dimensionale. ? ha affermato Roberto Saccomanni, Direttore Generale della Banca d?Italia – Il sostegno al tessuto produttivo locale si è accresciuto, denota un?apprezzabile attitudine alla continuità del supporto alle piccole e medie imprese. Infatti, negli ultimi mesi di turbolenza finanziaria le BCC hanno continuato ad assistere le imprese più delle altre banche. Il modello di intermediazione del Credito Cooperativo, basato sulla continuità delle relazioni di clientela è importante per le PMI che incontrano maggiori difficoltà rispetto a imprese più grandi nel diversificare le fonti di finanziamento esterno mediante l?accesso ai mercati dei capitali. Per fronteggiare le sfide della concorrenza, dell?efficienza e della complessità – ha continuato Saccomanni – il Credito Cooperativo si è indirizzato al rafforzamento della ?rete? in cui si inseriscono le sue diverse componenti associative, bancarie e industriali, al fine di realizzare economie di scala e di scopo nella produzione degli input necessari per l?attività d?intermediazione e di consolidare la safety net di categoria per far fronte all?evoluzione dei rischi?.

?L?ABI, intesa come associazione di tutte le banche, ha un duplice interesse a coltivare un rapporto sempre più forte con il Credito Cooperativo ? ha spiegato Corrado Faissola, presidente ABI ? per acquisire al sistema parti significative del sistema economico (piccole imprese e imprese rurali e artigiane) che si riconoscono nelle BCC (di cui spesso sono contemporaneamente clienti, soci e amministratori) riorientando in tal modo in senso positivo una porzione rilevante di opinione pubblica; per permeare tutto il sistema dell?idea centrale del Credito Cooperativo che, secondo l?economista Stefano Zamagni, ?è una concezione che guarda all?esperienza della socialità umana e della reciprocità all?interno di una normale vita economica. Né a lato, né prima, né dopo??.

?Il modello cooperativo – ha dichiarato il Vice Ministro dell?Economia e delle Finanze Roberto Pinza – può giocare un ruolo importante nel sistema economico e produttivo italiano. Negli ultimi dieci anni il sistema bancario è stato interessato da un profondo processo di ristrutturazione che ha visto importanti gruppi impegnati in complessi processi di aggregazione. Anche le BCC hanno dovuto confrontarsi. E la costituzione di un network moderno e strutturato ha costituito la migliore risposta per le BCC alla necessità di adattamento alle dinamiche bancarie ed alle novità di carattere normativo. Un importante esempio ? ha continuato Pinza – di valorizzazione del modello di network del sistema cooperativo è offerto dall?iniziativa di Federcasse inerente la predisposizione di un Fondo di Garanzia Istituzionale. Iniziative di questo tipo permettono alle banche di piccole dimensioni, di trasformare l?appuntamento con Basilea 2, da potenziale ostacolo in una grande opportunità di sviluppo?.

Nel corso della sessione pubblica, un riconoscimento speciale (?TraguardiDee?) è stato attribuito al Ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee, On. Emma Bonino, da parte di iDee, l?Associazione delle Donne del Credito Cooperativo


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