Cultura

Bertolini: fuori gli stranieri dalle Poste

La vicepresidete dei deputati di Forza Italia attacca la decisione di Poste italiane di assumere stranieri tra il 2008 e il 2009 per rispondere alle pratiche degli immigrati

di Chiara Sirna

Stranieri? Fuori dalle Poste. E’ una strenua difesa all’identità italiana quella di Isabella Bertolini (Forza Italia), che ha attaccato la decisione di Poste italiane di assumere stranieri tra il 2008 e il 2009 per rispondere alle pratiche degli immigrati.
“La decisione di Poste italiane di riservare agli immigrati la metà delle 500 assunzioni part-time programmate in un prossimo futuro è assolutamente inaccettabile”, ha tuonato la vicepresidente dei deputati di Forza Italia.
E non è tutto. La parlamentare preannuncia la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa, “azionista di maggioranza dell’azienda”, per bloccare “un provvedimento che penalizza fortemente i nostri ragazzi, poiché impedisce loro di avere le giuste opportunità nell’accesso al mondo del lavoro”.
“Quel ministro – spiega la Bertolini – che non molto tempo fa ha accusato gratuitamente i giovani italiani di essere dei bamboccioni, viziati, restii ad abbandonare la casa paterna perché scarsamente responsabilizzati, di fatto oggi permette che un’azienda pubblica li discrimini apertamente e ne soffochi le sacrosante ambizioni professionali”.
Niente stranieri dunque a fare da mediatori per le migliaia di connazionali e non che si mettono in fila per ritirare documenti per il soggiorno: meglio riservare i posti agli italiani, secondo la Bertolini. Se poi non sono in grado di decodificare la lingua di chi sta loro di fronte, poco importa.
“Ancora una volta – conclude rinfocolando la polemica la Bertolini – il governo Prodi penalizza i cittadini italiani e favorisce vergognosamente gli extracomunitari. Questo esecutivo non difende gli interessi nazionali. E’ necessario che tolga il disturbo al più presto”.

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