Economia

Contro le false coop sono in arrivo gli sceriffi del Governo

Siglato un protocollo

di Gabriella Meroni

Il 10 ottobre scorso una pubblicità Esselunga campeggiava su tutti i quotidiani italiani, ma non parlava di sconti. Anzi. Si trattava del rendiconto di una donazione che Bernardo Caprotti, patron dell?azienda, destinava all?Associazione Bambino Nefropatico di Milano: ben 301.947 euro, proventi dei diritti d?autore del suo best seller anti Coop Falce e Carrello. Una donazione non da poco. Ma perché proprio in favore di quell?associazione? E che ne faranno i responsabili di tutto quel bendidio? Saperlo non è poi così facile, anche perché i vertici dell?associazione sembrano aver fatto proprio lo stile di Caprotti, che in azienda non ha l?ufficio stampa, non ha mai rilasciato un?intervista in vita sua e ha convocato la sua prima conferenza stampa (per Falce e Carrello) alla bella età di 81 anni. Comunque, il rapporto tra il fondatore di Esselunga e l?Associazione Bambino Nefropatico, che opera dal 1978 all?interno della clinica pediatrica De Marchi, è di lunga data.

Inizia nel 1987 grazie a conoscenze personali interne ai componenti della dirigenza (tra cui spicca il nome del professor Paolo Sereni, luminare della pediatria e direttore per 45 anni della stessa De Marchi), e si consolida negli anni fino a portare, nel 1997, a una relazione sempre più stabile. Non a caso, negli anni immediatamente seguenti l?associazione riesce a realizzare tre importanti progetti: la creazione del reparto di Terapia intensiva pediatrica, dotato di otto letti super attrezzati (1998); la messa in opera del reparto di Radiologia pediatrica, completo di ecografi e Tac, e di un Pronto soccorso pediatrico (1999); il rinnovamento dell?Unità operativa di Nefrologia e dialisi (2000). Tutti interventi che vedono Caprotti in prima fila tra i benefattori.

La collaborazione si rafforza ulteriormente due anni fa, quando parte una campagna di raccolta fondi per Abn nei punti vendita Esselunga, fino alla decisione di intrecciare il destino dell?associazione con il successo di Falce e Carrello. Ora quei 300mila euro – che sicuramente diventeranno molti di più, visto il favore con cui il pubblico ha accolto il debutto letterario di Caprotti – serviranno a uno dei tanti progetti che l?associazione ha in essere: finanziamenti per la ricerca in campo nefrologico, borse di studio per giovani medici e ricercatori, organizzazione di vacanze per bambini in dialisi (accompagnati da personale medico e paramedico della clinica), assistenza ai minori con gravi nefropatie dei Paesi in via di sviluppo (in particolare in Centroamerica).
Intanto, l?Abn non si può lamentare neppure della raccolta ottenuta dal 5 per mille 2006: a fronte di 234 scelte, la somma raccolta è pari a oltre 22mila euro: in media, ogni donatore ha devoluto 93 euro delle sue tasse. Avercene, di amici così.


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