Non profit

5×1000. La parola (e i conti) alle associazioni

Che cosa faremo e come vi rendiconteremo

di Redazione

ANPAS
Firme: 203.826
onsentirà a tante nostre associazioni una maggiore libertà nei confronti dell?ente pubblico». Dice Fausto Casini, presidente nazionale di Anpas: «Troppe volte, attraverso il meccanismo delle convenzioni, le istituzioni pubbliche ci hanno tenuto sotto scacco». La partita si giocherà soprattutto a livello territoriale. Il grosso delle donazioni a favore delle pubbliche assistenze è infatti stato raccolto dalle singole associazioni. Anche sul versante rendicontazione ogni realtà locale fa storia a sé.

AVIS
Firme: 112.553 di cui 1.541 come Avis nazionale
fondi del 5 per mille serviranno per progetti di educazione alla donazione, incontri nelle scuole, azioni di volontariato», spiega Andrea Tieghi, presidente nazionale. Un?indicazione è arrivata anche per la rendicontazione: «Nei bilanci delle sedi ci sarà una voce apposita sia in entrata che in uscita per il 5 per mille». I soldi che andranno alla sede nazionale serviranno invece per una grande campagna di comunicazione per avvicinare alla donazione del sangue i giovani e gli immigrati.

ACRA
Firme: 1.375
fondi saranno patrimonializzati e utilizzati nella gestione a lungo termine dei programmi dell?organizzazione», spiega Emanuel Bandettini, responsabile dell?amministrazione di Acra, associazione di Cooperazione rurale in Africa e America latina. L?ong prevede di inserire una voce specifica nel bilancio sociale che pubblicherà alla fine dell?anno.

ARCHÉ
Firme: 1.850
rché utilizzerà i fondi del 5 per mille a tutto campo per implementare i progetti in corso. Barbara Marini del settore fund raising spiega: «Si va dall?assistenza a minori sieropositivi o con disagi psichici e sociali, all?accoglienza per mamme sieropositive in difficoltà e per i loro bambini, alla prevenzione all?Aids nelle scuole, ai progetti di scolarizzazione e prevenzione all?Aids in Kenya e Zambia». Sulla rendicontazione, «daremo informazione analitica tramite i nostri canali di comunicazione interna come il sito, e-news, house-organ».

MCL
Firme: 109.748
l ?nostro? 5 per mille? Andrà all?estero», spiega il presidente di Mcl, Carlo Costalli. «Due terzi delle risorse saranno infatti impegnate per progetti di cooperazione internazionale. Bosnia, Gerusalemme, Romania. In Italia si punta alle periferie, per la formazione dei giovani che hanno voglia di dedicarsi al sociale. Nulla andrà alle nostre strutture: abbiamo scelto di destinare tutti i fondi del 5 per mille in progetti sul campo. Ogni iniziativa verrà rendicontata in modo trasparente e resa pubblica al più presto, tramite bilanci disponibili anche online».

FONDAZIONE RAVA
Firme: 1.490
inque per mille uguale 40mila bambini salvati ad Haiti. La Fondazione Rava, nel 2005, aveva fatto quattro conti, e aveva deciso di investire tutti i fondi raccolti con il 5 mille nella costruzione dell?ospedale pediatrico di Haiti. «Nel frattempo l?ospedale è stato inaugurato, nel dicembre del 2006», spiega Silvia Valigi dell?ufficio comunicazione. «Il nostro metodo di comunicazione con i donatori prevede una contabilità analitica, punto per punto, rispetto alle entrate e agli obiettivi specifici finanziati. Faremo così anche per il 5 per mille».

COOPI
Firme: 1.414
utte le firme per l?istruzione. È la scelta di Coopi – Cooperazione internazionale: «Utilizzeremo i fondi del 5 per mille per migliorare l?accesso a scuola dei bambini in Senegal, Sierra Leone, Uganda, Etiopia, Perù» dice Elena Delbò, responsabile dell?ufficio Comunicazione. Coopi prevede una rendicontazione ad hoc, con una comunicazione apposita indirizzata a tutti i sostenitori. L?avviso dell?avvenuta destinazione dei fondi sarà inserito anche nella newsletter periodica che l?organizzazione invia a tutti coloro che hanno effettuato una donazione.

ACLI
Firme raccolte: 228.829
bbiamo scelto di fare una raccolta centralizzata», spiega Andrea Olivero, il presidente. «Questo ora è il modo per restituire al territorio». In realtà i soldi – qualcosa di paragonabile a un intero anno del bilancio associativo delle Acli – seguiranno due filoni: la cooperazione internazionale e la formazione interna. «I nuovi modelli di welfare e i cambiamenti nel mondo del lavoro non possono essere affrontati senza una specializzazione. Devo ammettere che senza il 5 per mille una formazione così a tappeto non sarebbe stata possibile». Sul piano della rendicontazione spiega: «Ci stiamo attrezzando per garantire una tracciabilità costante delle cifre del 5 per mille, perché non vogliamo che si perdano dentro il sistema associativo. È il minimo che dobbiamo a chi ci ha scelti».

VIDAS
Firme: 25.070
iorgio Trojsi di Vidas spiega: «I fondi verranno utilizzati per le attività di assistenza ai malati terminali, a domicilio e nell?Hospice Casa Vidas. E all?apertura di servizi in day hospital». Forme classiche e collaudate per informare gli stakeholder: «Informeremo i donatori sull?importo ricevuto, dandone evidenza nel bilancio e sul nostro notiziario, invitandoli a dare continuità a questa forma di sostegno a Vidas».

WWF ITALIA
Firme: 33.986
piega Michele Candotti, segretario generale: «Le destinazioni dei fondi, tutti i fondi, sono quelle delle spese previste a bilancio. Il 5 per mille contribuirà alle azioni previste dal programma di conservazione, alle attività legali e di assistenza giuridica alle comunità locali, a mantenere vive le nostre 130 oasi e a sostenere i nostri volontari. La nostra strategia mira a fidelizzare il nostro socio, sensibilizzandolo e facendo non solo confermare la scelta già fatta, ma cercando di aumentare la percentuale di soci aderenti al 5 per mille per il WWF. La nostra sarà dunque una strategia mirata e ben indirizzata a nostri soci e sostenitori».

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