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Un marketing in rosa per dare potere alle donne del mondo

Per la rubrica "Sotto la lente" presentazione dell'associazione italiana donne per lo sviluppo

di Redazione

Immagine e comunicazione possono fare la differenza anche nel mondo del non profit? È una domanda che si pongono molte organizzazioni e addetti al settore. Non pretendiamo qua di dare una risposta all?argomento. Ma visitando il sito di Aidos – www.aidos.it – scopriamo l?impatto che può avere una comunicazione ben strutturata ed aggiornata per disseminare i servizi offerti dall?associazione e per raggiungere gli obiettivi della propria mission, che nel caso di Aidos è l?affermazione dei diritti, la dignità e la libertà di scelta delle donne dei Paesi in via di sviluppo.
Come ci spiega la presidente Daniela Colombo, «l?obiettivo dell?empowerment delle donne, cioè sostenere le donne affinché acquisiscano maggiore forza e autorevolezza, è alla base di tutte le iniziative che Aidos conduce con le organizzazioni locali partner, a cui fornisce il sostegno finanziario tecnico ed organizzativo per gestire autonomamente i progetti».
Aidos concentra le sue iniziative in quattro settori: salute e diritti sessuali e riproduttivi; partecipazione delle donne allo sviluppo economico; capacità building delle organizzazioni e istituzioni delle donne; sostegno allo studio delle bambine e adolescenti ai margini.
Per raggiungere questi obiettivi, le strade battute da Aidos sono molteplici: crea servizi per l?imprenditoria femminile, realizza centri per la salute della donna e campagne per prevenire le mutilazioni dei genitali femminili e contro la violenza di genere; attiva centri di documentazione, informazione e stampa e realizza corsi di formazione sulle tematiche di genere applicate ai vari settori di intervento.
In un campo, quello del non profit, così affollato e competitivo, Aidos sceglie di puntare a un approccio qualitativo più che quantitativo al fundraising, valutando che lo sviluppo di una rete di relazioni esterne e la fidelizzazione dei sostenitori vadano stimolate attraverso differenti modalità e strumenti, dal bollettino postale a momenti di co-marketing con aziende selezionate, fino a eventi pubblici di fund raising. «Molti», ribadisce Daniela Colombo, «scelgono di finanziare Aidos perché la nostra mission è chiara e diamo informazioni accurate sul lavoro che svolgiamo». Per fare questo l?associazione ha puntato sui due aspetti più spesso sottovalutati dal settore sociale rispetto al mercato profit, il marketing e la comunicazione.
«Il nostro approccio al merchandising, ad esempio, è recentissimo e per noi ha una doppia valenza: economica, nel senso che ci permette di raccogliere fondi, e allo stesso tempo di creare ?comunità? e senso di appartenenza alla nostra associazione, mediante simboli e oggetti creati ad hoc, come la libellula Aidos, simbolo di cambiamento, spesso realizzati da imprenditrici dei Paesi in cui operiamo. Per quanto riguarda la comunicazione, anche in questo settore privilegiamo la qualità. Non abbiamo mai scelto l?investimento pubblicitario a pagamento, troppo oneroso: finora abbiamo cercato di attirare i media ?facendo notizia? o cercando testimonial gratuiti». Angelo Manganello

www.aidos.it


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