Sostenibilità

Inceneritori: rischio in finanziaria di distorsioni di mercato

Almeno secondo l'associazione Fare Verde, che sul tema ha inviato una lettera al ministro Bersani

di Gabriella Meroni

Inviata oggi a Pierluigi Bersani, Ministro dello Sviluppo Economico e Alfonso Pecorario Scanio, Ministro dell’Ambiente, una lettera aperta sul problema degli incentivi illegali all’incenerimento dei rifiuti. La lettera mette in guardia sul rischio di distorsioni del mercato a favore delle imprese che inceneriscono e a discapito di quelle che recuperano e riciclano attraverso le raccolte differenziate e contro quanto previsto dalla Direttiva 2001/77/CE che ammette sussidi a patto che l’entita’ di quest’ultimi non disincentivi ”le scelte gerarchicamente migliori”, cioe’ il riciclaggio. In base alla tabella 2 allegata all’art. 30 ter della Finanziaria la tariffa incentivante per l’energia prodotta apportando quota biodegradabile di rifiuti all’inceneritimento sara’ di 22 centesimi di euro al kWh (contro i poco meno di 5 centesimi in Olanda, 4,2 centesimi in Inghilterra, 0 incentivi in Germania e Austria). Purtroppo – dato gia’ per accettato e condiviso il principio che una parte dei rifiuti ”rinnovabili” (cioe’ biodegradabili) possa essere bruciata invece di trovare nuovo e piu’ ovvio utilizzo come fertilizzante organico – oggi sono in corso le immaginabili manovre per sopravvalutare l’apporto di questa quota di preziosi rifiuti: preziosi per la terra ma ancor piu’ per gli incentivi ed i vistosi guadagni che sottendono. La quota di energia effettivamente «rinnovabile» – sostiene Fare Verde – non e’ certo pari al 50% come si cerca di affermare ma decisamente inferiore (ca 30/35%) come risulta da evidenze scientifiche. Sempre secondo l’associazione, sostenere questa politica di incentivazione porterebbe il costo dell’incenerimento dei rifiuti a ca 100 euro a tonnellata (contro i normali 140/150euro), un prezzo pericolosamente ed artificiosamente vicino ai 60/70 euro a tonnellata del conferimento della frazione organica ai centri di compostaggio. La lettera aperta e’ stata firmata da Massimo De Maio – Presidente Fare Verde Onlus, Andrea Di Stefano – giornalista, direttore rivistaValori, Rossano Ercolini – Rete Nazionale Rifiuti Zero, Walter Ganapini – Presidente Greenpeace Italia, Matteo Incerti – giornalista, Maurizio Pallante – Movimento Decrescita Felice e puo’ essere letta collegandosi a www.fareverde.it


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