Welfare

Assistenza integrata per i caregiver dai capelli bianchi

Terza età. Emergenza non autosufficienti

di Daniele Biella

Emergenza sociale. Grave. Per le persone non autosufficienti in Italia va sempre peggio. E per chi le accudisce, soprattutto per i familiari stretti, il tunnel è ancora più buio. Oggi, con la speranza di vita in aumento e le cure che rallentano il decorrere delle malattie croniche, i non autosufficienti in Italia sfondano il muro dei 3 milioni. Di questi, un milione 700 mila sono over 65, bisognosi di cure 24 ore al giorno. Se ogni tanto il dramma si trasforma in tragedia e arriva sulle pagine dei giornali (come il gesto estremo della professoressa di Vercelli, che in un raptus di sconforto ha soffocato la madre 95enne malata di Alzheimer), quasi sempre la quotidianità di milioni di queste persone e dei loro caregiver, i ?curanti informali?, si consuma nel silenzio disperato delle quattro mura.

«Nei casi di non autosufficienza le vittime sono sempre almeno due», denuncia Michele Mangano, presidente di Auser, «la persona che deve essere curata e i suoi familiari, che per starle dietro devono stravolgere la loro vita: spesso lasciano il lavoro, non hanno più una vita propria e a livello economico sono allo sbando». Pagare una badante può costare in media 800 euro al mese. E non risolve il problema. «Spesso le badanti scappano, perché viene loro richiesto troppo, dal punto di vista fisico e psicologico», continua Mangano, «il risultato è che il caregiver, e più in generale la famiglia, si sente abbandonato. E le istituzioni sono lontane». Quanto lontane? «Basti pensare che l?Italia è l?unico Paese dei 15 della Ue pre-allargamento che non ha una legge sulla non autosufficienza, è una vergogna», afferma il presidente dell?Auser, «con la Finanziaria 2006 erano stati destinati fondi per 100 milioni di euro. Era un buon inizio, ma con la successiva il tema è scomparso dalle priorità».

L?Auser si rimbocca le maniche e promette battaglia. «Proporremo una legge d?iniziativa popolare», annuncia, «l?articolo 15 della legge 328/00, poi disattesa, prevedeva una prima forma di sostegno alle persone anziane non autosufficienti». Per Mangano sono due i punti di partenza di un efficace intervento legislativo per ridare serenità a malati e caregiver. «Primo, la prevenzione: investire gli sforzi a livello sanitario per ?fermare sul nascere? le patologie invalidanti come il diabete, e a livello sociale mantenendo una buona sicurezza stradale necessaria a evitare cadute e incidenti, le cui conseguenze possono essere permanenti», spiega. «Secondo, l?assistenza integrata: destinare le giuste risorse, programmando gli interventi senza lasciarli al caso. Un primo grande passo da fare è rendere professionale il ruolo di badante, ci sarebbero più garanzie per tutti».


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