Non profit

Uno stile nuovo di condividere la ricchezza

L’idea.

di Giuseppe Frangi

Non c?è dubbio che i numeri portati a galla da un rapporto Istat stranamente sottovalutato da troppi osservatori, raccontino un?Italia inedita per spirito di iniziativa e per capacità di creare autonomamente forme di collante sociale. Il rapporto è quello sulle fondazioni, uscito nei mesi scorsi. Etica & finanza, l?inserto di Vita, ha scelto quindi di dedicare al rapporto la terza tappa di un percorso che ha contrassegnato questo 2007 con due allegati usciti prima dell?estate. I numeri, come detto, sono impressionanti: +150% in cinque anni; 4 miliardi di erogazioni sfiorati che, come spiega Pier Luigi Sacco, rappresentano «la cifra più alta mai raggiunta dal settore privato a favore del welfare, di cui hanno beneficiato, direttamente e indirettamente, milioni di italiani». Da una parte c?è quindi il peso e l?autorevolezza sempre maggiore conquistato dalle fondazioni bancarie («Grazie a loro il sistema bancario non ha fatto la fine della chimica», ha detto Franco Bassanini. «Con le loro strategie di lungo periodo hanno impedito scorrerie di investitori che prestano attenzione solo al capital gain e non ai piani industriali»). Dall?altra c?è la vitalità delle fondazioni, in gran parte di erogazione, nate dalle costole del settore privato che hanno dato vita a esperienze spesso straordinarie di innovazione sociale (come quelle raccontate in questo numero e anche nei due inserti precedenti). Naturalmente uno scenario di questo tipo moltiplica le potenzialità e le opportunità. Ma rende molto più delicata la sfida. Etica & finanza, in collaborazione con due partner rappresentativi come Assifero e Goodwill, continuerà a seguire da vicino lo sviluppo di questo mondo, che è una garanzia di libertà sociale e di responsabilità non formale verso la collettività.

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