Non profit
Fse: le novità e i vecchi arnesi
Un lettore esprime il suo commento sul recente Forum Sociale Europeo di Firenze.
Ho letto quasi tutti gli articoli e ho ascoltato i servizi televisivi sull?incontro del Forum Sociale Europeo di Firenze e della manifestazione contro la guerra ad esso collegato.
La maggioranza dei giornalisti e di politici (dal presidente Prodi all?onorevole Casini) hanno riconosciuto che le istanze portate avanti dai giovani del movimento sono argomentazioni con cui bisognerà confrontarsi. La questione è nel ridondante uso della parola giovani. Chi scrive a trent?otto anni, è un libero professionista ed ha partecipato alla manifestazione di sabato. Manifestazione in cui non si è certo sentito il più vecchio! Ho guardato attentamente, con occhio un po? esterno la composizione dei partecipanti. C?erano si tanti giovani, colorati, variopinti, chiassosi. E di questa loro partecipazione, entusiasmo e calore non finirò mai di ringraziarli. Ma non erano i soli, c?erano a sfilare con loro gente di tutte le età ed estrazioni sociali, di fede politica e religiosa e di diversa provenienza. Personalmente non mi sembrava di partecipare ad una manifestazione studentesca, ma ad un corteo di gente che su alcuni temi, i più importanti, la pensa in maniera analoga. Per cui, a mio parere, le istanze portate avanti dal movimento non sono da collocarsi in una semplice e sbrigativa diatriba fra generazioni diverse. Ci terrei però a sottolineare che se il confronto tanto auspicato (almeno a parole) dai politici di professione dovrà avvenire, e secondo me dovrà avvenire al più presto, sarà con un movimento trasversale sia sulle idee che di età, uno spaccato della nostra società. Quella che si è mossa per il FSE non è una minoranza collocabile nel ghetto delle definizioni : sono giovani, sono di sinistra, sono strumentalizzati, sono cattocomunismi e via dicendo. Semplicemente è un pezzo di società.
A noi altri il compito, sempre più difficile, di non farsi appiccicare addosso etichette che non ci competono, atte a sminuire la forza delle idee portate avanti. Buon lavoro a tutti (proprio a tutti).
Mauro Sarcinella.
Caro Sarcinella, sottoscrivo la sua lettura del Forum Sociale: un evento non ghettizzabile in definizioni pre-costituite. Una sorpresa, come abbiamo scritto lo scorso numero. E condivido il suo appello finale. Bisogna camminare guardand avanti e non indietro. E schivare chi, anche dall?interno, vorrebbe continuare a farci voltare indietro. Bertinotti, per esempio, quando dice: «In questo popolo c?è l?assunzione delle tesi che in politica sono quelle della sinistra radicale». O Cofferati quando afferma: «Riformismo e sussidiarietà sono parole malate». Che vuol dire che massimalismo e statalismo sono le nuove vie? Che il capitalismo non si cambia ma si abbatte? Non basta la magistratura di Cosenza a spingerci indietro?
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