Welfare

Non solo Mattel. Quando (e perché) il gioco diventa pericoloso

Delocalizzazione con scarsi controlli. Ma soprattutto una valanga di prodotti contraffatti, immessi sul mercato illegalmente. Un rischio costante per i nostri bambini.

di Daniela Verlicchi

Non solo Mattel. Il fenomeno dei giocattoli pericolosi va ben oltre le 30mila Barbie e automobiline Power Whees ritirate dalla multinazionale americana. Soltanto tra agosto e settembre 2007 la Guardia di Finanza ha sequestrato un milione e 153mila giocattoli. Una bella cifra, se si considera che in quel periodo molte attività commerciali sono chiuse e che il totale dei giocattoli sequestrati dal primo gennaio è stato di 5.394.783.La Mattel, che ad agosto ha annunciato il ritiro dal mercato di alcuni dei suoi prodotti contenenti magneti pericolosi e vernici tossiche, è solo parte del problema. Anche perché «l?azienda sta collaborando attivamente al ritiro dal mercato dei suoi giocattoli», spiega il tenente colonnello Roberto Todini, del nucleo Tutela dei mercati della Guardia di Finanza, la struttura che si occupa della protezione del marchio e, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, della sicurezza dei prodotti messi in vendita.In questo caso non si è trattato di un problema di contraffazione, ma di «giocattoli originali difettosi e quindi pericolosi», spiega Todini. «La sicurezza costa: rispettare tutte le normative fiscali, previdenziali ed europee per la commercializzazione di un prodotto implica un notevole investimento finanziario». I rischi arrivano soprattutto dall?estero e nascono dove minore è il costo di produzione e quindi maggiore è la probabilità di trovare manodopera a basso prezzo. «Quando le aziende delocalizzano», spiega Todini, «dovrebbero curare la catena di controllo garantita dagli ispettori e non sempre ci riescono».Mancanza di controlli nella delocalizzazione delle grandi aziende a cui si aggiunge, poi, tutto il mercato sotterraneo della merce contraffatta, anch?essa di provenienza in gran parte estera. Un mercato che, secondo alcune stime, varrebbe il 12% di quello regolare.

Veramente falsi
Giocattoli prodotti senza alcun requisito di sicurezza, immessi sul mercato con marchi contraffatti e, in molti casi, con un finto marchio CE (quello che garantisce il consumatore che il prodotto sia conforme alle normative europee). Non più tardi di due mesi fa, solo per fare un esempio, sono stati oltre 2 milioni i prodotti cinesi sequestrati dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Prato, che hanno scoperto a Livorno un enorme deposito dal quale la merce, tutta con l?imitazione del marchio di conformità CE, veniva distribuita sul territorio nazionale.La maggior parte dei sequestri di giocattoli contraffatti avviene nei principali porti di collegamento con l?estero: Napoli, Gioia Tauro e Genova sugli altri.

Trappole per piccini
L?insidia si può nascondere ovunque, spiega Todini: nei circuiti elettrici interni, in qualsiasi tipo di liquido o colla e persino negli occhietti appuntiti di un pelouche.«Negli ultimi mesi le regioni più interessate dai sequestri sono state la Campania, il Lazio e la Toscana». Poi, racconta il tenente colonnello, «ci sono casi isolati come quello del camion che ad ottobre circolava tranquillamente per Roma con prodotti appena arrivati dall?Estremo Oriente e mai sdoganati. Li abbiamo intercettati su segnalazione della polizia che aveva effettuato un controllo dopo che il camion era stato coinvolto in un incidente. E, dopo alcune indagini svolte in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, abbiamo sequestrato 490mila giocattoli irregolari».Essenziale, spiega, è l?accortezza del consumatore al momento dell?acquisto: «Occorre prima di tutto comprare i giocattoli soltanto nei canali di vendita ufficiali, controllare che abbiamo il marchio CE e prediligere, nonostante tutto, il giocattolo più costoso, che ha qualche garanzia di sicurezza in più. In caso di dubbio poi, basta telefonare al 117».


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