Welfare

Sicurezza: donne e anziani i più pessimisti

Ricerca Altroconsumo: la metà degli italiani non si sente sicura

di Gabriella Meroni

In Italia, il 48% dei cittadini ritiene di essere meno sicuro di quanto lo era cinque anni fa, una percentuale che sale al 65% se si prendono in considerazione le ore notturne. Percentuali simili in Spagna (47 e 65%) e Portogallo (45 e 60%). Solo in Belgio, c?è una certa inversione di tendenza, con il 59% dei cittadini che non nota grandi passi indietro sul fronte della sicurezza. Queste le conclusioni di un?inchiesta di Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, che ha coinvolto 11.300 cittadini dei quattro Paesi europei. La fascia di età tra i 18 e i 29 anni è quella più colpita dal crimine. I pessimisti sono soprattutto le donne e, in Italia e Belgio, le persone sopra i 50 anni di età. Nel periodo compreso tra il 2002 e il 2006 sono stati vittime di crimini il 58% degli intervistati tra i 18 e i 29 anni in Belgio e il 52 in Italia, Spagna e Portogallo. Anche riferendoci al solo 2006, sono sempre i più colpiti con percentuali che oscillano tra il 33% di Belgio, Italia e Portogallo al 34% della Spagna. Nel periodo compreso tra il 2002 e il 2006 i crimini più frequenti in Italia sono stati gli atti di vandalismo sulle automobili (19%), il borseggio (16%) e il furto di oggetti nelle automobili (11%). Nello stesso periodo, i giovani italiani sono stati vittime in modo maggiore rispetto alle altre classi di età di rapine di borse e portafogli con minacce e di molestie sessuali. Al contrario gli appartenenti alla classe di età più anziana presa in esame (65-74 anni) hanno subito soprattutto borseggi. Le conseguenze dei crimini subìti sono tangibili e influenzano inevitabilmente la qualità della vita di chi ne è coinvolto. In generale circa un quinto delle vittime ha segnalato che il crimine subìto ha avuto pesanti ripercussioni sul benessere e sulle sue attività quotidiane. Oltre la metà delle vittime di aggressioni ha richiesto cure mediche. L?assistenza psicologica è più frequente soprattutto tra chi subisce minacce o estorsioni e stalking. Stupro, abusi sessuali e aggressioni, ovviamente, producono il livello di stress più alto. A sentirsi meno sicuri tra le mura domestiche sono proprio gli italiani, rispetto ai cittadini degli altri Paesi: il 31% si protegge con un qualche tipo di antifurto (contro l?11% degli spagnoli, il 12% dei portoghesi, il 21% dei belgi). Il cane da guardia è adottato soprattutto dai portoghesi (il 27%) contro il 17% degli italiani. Hanno deciso di tenere armi in casa il 9% degli italiani, il 10% dei portoghesi, il 4% e il 6% rispettivamente spagnoli e belgi. Per difendersi fuori dalle mura domestiche, i cittadini usano raramente oggetti di difesa personale come coltelli o tirapugni e spray al peperoncino; per ovviare alla possibile aggressione evitano soprattutto di portare soldi e oggetti di valore fuori casa o di prendere i mezzi pubblici a certe ore. Il 44% dei crimini non viene denunciato dai cittadini italiani e l?80% di chi ha evitato di sporgere denuncia, pensa che sarebbe stato un gesto inutile. I reati più segnalati alla polizia sono il furto con scasso, il furto dell?auto e rapina con violenza. Sul fronte della sicurezza delle città i dati sono stati raccolti seguendo due parametri. Il primo è la percentuale di vittime nel periodo 2002-2006 e nel solo 2006. Il secondo è la sensazione di sicurezza che i nostri intervistati hanno espresso su una scala da uno a dieci relativamente alle città considerate sia globalmente che in determinate situazioni (al lavoro, di giorno, di notte). Con riferimento all?Italia, le città con maggiore incidenza di crimini nel 2006 sono risultate Napoli, Bari, Firenze e Catania. Quelle più insicure secondo la percezione dei cittadini sono di nuovo Napoli, seguita da Catania e Bari.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA