Formazione
I soci investitori ? Sono un milione e non sono matti
Aldo Soldi replica alle accuse di Bernardo Caprotti
Altro che Borsa. Nel mercato dei valori cooperativi le risorse per crescere ci sono già. E i nostri azionisti sono i soci-prestatori, oltre un milione di italiani che versano nelle casse del sistema Coop circa 11 miliardi di euro». Risponde così Aldo Soldi, numero uno di Ancc/Coop, l?associazione nazionale delle cooperative di consumatori, a chi accusa il colosso della grande distribuzione italiana di essere un gigante in patria ma fermo al 45esimo posto del ranking internazionale della grande distribuzione organizzata.
Un polmone finanziario, quello dei soci prestatori, che ha fatto storcere il naso a Bernardo Caprotti, il burbero patron di Esselunga, che l?ha definito come ennesima agevolazione concessa dalla politica al mondo cooperativo perché sottoposto a un?imposta del 12,5% contro il 27% di altri investimenti come i depositi a vista e certificati. Ma Aldo Soldi non ci sta. E ribatte: «Il prestito sociale è uno degli elementi che contraddistingue da sempre la relazione di fiducia tra il socio e la sua cooperativa. Non è affatto un privilegio, ma un?attività definita per legge. C?è un tetto massimo al prestito di 30mila euro e il 70% della somma depositata dal socio deve essere impiegata per titoli prontamente liquidabili, entro 48 ore. Vincoli piuttosto stretti, che evidentemente impediscono il trading finanziario. Per lo più il prestito sociale viene investito a beneficio dell?azienda e quindi del socio».
Tuttavia le critiche non mancano anche sul campo dei rendimenti, a volte più bassi dei titoli di Stato. Cattiva gestione di un capitale di fiducia che vale 11 miliardi di euro, soci traditi due volte? «Noi non facciamo speculazione finanziaria», continua Soldi, «siamo un porto sicuro, a costo zero, per i nostri soci-prestatori. Se un milione di persone mettono i propri risparmi in cooperativa, significherà pur qualcosa. Mica sono matti».
Ma in che cosa investe il sistema Coop? Un documento ufficiale ed esaustivo non c?è ancora. Ma è allo studio l?ipotesi di rendicontare, al dettaglio con tanto di elenco titoli, le attività finanziarie del prestito sociale nel prossimo bilancio sociale. Il 90% delle somme affidate alle coop sono investite in strumenti monetari e finanziari a bassissimo rischio. Il 10% invece è usato per investimenti strumentali come beni o terreni. Questo è il caso di Coop Adriatica, tra le più trasparenti oggi nella gestione del prestito sociale. Nel 2006, peraltro, Coop Adriatica ha continuato ad effettuare investimenti in fondi socialmente responsabili per 4 milioni di euro, a sostegno dell?imprenditoria sociale.
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