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Chi pagherà il pasticcio delle Agenzie delle Entrate?

Scooperation di Paolo Manzo.

di Paolo Manzo

Fa rizzare i capelli in testa anche a chi non li ha?
? la circolare numero 59 del 31 ottobre emanata dall?Agenzia delle Entrate. Del resto basta leggerla per capire che non potrebbe essere altrimenti. L?Agenzia sollecita infatti le ong a «individuare e quantificare un rapporto tra i fondi raccolti e la loro destinazione, prevedendo che i costi totali ? debbano essere contenuti entro limiti ragionevoli». Ma le circolari non erano per definizione norme esclusivamente interne della pubblica amministrazione? Questa, invece, impone un vincolo preciso alle ong che fanno raccolta fondi. Ma non basta. Sentite cosa delibera l?Agenzia delle Entrate sugli aiuti umanitari all?estero. «Nell?ipotesi in cui l?ente intenda destinare all?estero i fondi pervenuti a seguito di raccolte pubbliche ? è tenuto ad annotare in una relazione illustrativa o nelle scritture contabili, i dati identificativi di una accreditata istituzione che opera ? nel paese estero destinatario dei fondi». A parte anche qui il tono obbligatorio che non c?entra nulla con le circolari, i signori dell?Agenzia lo sanno o no che l?aiuto all?estero non va nel Cantone dei Grigioni bensì in Darfur et similia? L??accreditamento? di un?istituzione che opera, per esempio, ad Haiti, chi lo sancirà, magari l?Agenzia delle Entrate? Il primo a pagare sarà il Bangladesh?

Aumentare la trasparenza di Fmi e Banca?
? mondiale e proporre alle istituzioni finanziarie internazionali un modello di governance globale che tenga presente il concetto di bene comune dell?umanità. Sono questi i due obiettivi che Focsiv, l?ong diretta da Sergio Marelli, ha trasmesso lo scorso 19 novembre agli europarlamentari italiani, poche ore prima che questi incontrassero Robert Zoellick, presidente della Banca mondiale. «Le politiche di aggiustamento strutturale che le istituzioni finanziarie internazionali hanno imposto ai Paesi poveri spesso hanno portato a rivolte sociali piuttosto che allo sviluppo economico. Pertanto abbiamo sollecitato gli europarlamentari italiani che incontravano Zoellick a sostenere le nostre richieste di un controllo democratico su Banca mondiale, Fmi e Organizzazione mondiale del commercio, attraverso una maggiore supervisione parlamentare e il monitoraggio della società civile», ha spiegato Marelli. La speranza è che qualcuno ascolti queste richieste che, oramai, sono le stesse da almeno un decennio?

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