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Liguria: aiuti per la casa a stranieri e famiglie in difficolt

Molte le novità a sostegno delle fasce più deboli contenute nella legge quadro sull'edilizia approvata a maggioranza dal consiglio regionale ligure

di Chiara Sirna

Un fondo di garanzia per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento dei mutui, più case in affitto a canone agevolato per limitare il rischio morosità e un accesso diretto alle graduatorie per gli alloggi popolari anche per gli stranieri. Respinto l’emendamento che subordinava l’assegnazione delle case a 10 anni di residenza sul territorio regionale, infatti, ai bandi di edilizia residenziale pubblica potranno partecipare anche i cittadini comunitari (alle stesse condizioni degli italiani) e gli extracomunitari in regola.
Sono queste le principali novità previste dalla legge quadro ligure sull’edilizia e sulla riorganizzazione del settore abitativo, approvata all’unanimita’ dalla sola maggioranza di centro-sinistra. I consiglieri di opposizione hanno invece abbandonato l’aula al momento del voto.
”Il nostro obiettivo -spiega l’assessore regionale all’Edilizia, Maria Bianca Berruti Berruti – e’ quello di concorrere a sostenere le famiglie in difficolta’ non solo nel pagamento dei mutui, ma anche nel pagamento degli affitti, che incidono in misura rilevante sul budget famigliare. Si tratta di una fideiussione che non potra’ superare le 12 mensilita’ del canone di locazione, che costituisce il limite massimo dei crediti per i quali la Regione puo’ concedere la garanzia da parte del fondo”.
In questo modo la giunta si prefigge di ridurre quella barriera allo sviluppo dell’offerta sul mercato della locazione determinata dal rischio morosita’. Con il fondo per lo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale la Regione vuole sostenere operazioni immobiliari tramite interventi di recupero o di nuova costruzione in cui sia presente una quota significativa di alloggi di edilizia a canone sociale o moderato grazie a forme di parternariato pubblico privato. Il fondo sara’ costituito da risorse regionali, quote annuali di Fir, finanziamenti statali, fondi propri di bilancio e quote derivanti dai piani di vendita Erp e dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Agenzie regionali territoriali per l’edilizia.

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