Famiglia
Violenza sessuale: condannato solo l’1% dei responsabili
Il 70% dei casi avviene in ambito familiare. "E' falso - sostiene l'Istat - lo stereotipo dello straniero stupratore". Meno del 10% delle violenze sarebbe infatti commesso da extracomunitari
di Chiara Sirna
Appena l’1% degli autori di violenza sessuale contro le donne e’ alla fine condannato. Lo ha rilevato l’Istat che, fra l’altro, smentisce lo stereotipo secondo il quale la violenza alle donne e’ un fenomeno che avviene per strada commessa da stranieri. ‘
‘Non e’ cosi’ – ha affermato il direttore generale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, nel corso dell’assemblea sulla violenza alle donne organizzato dal ministero per i diritti e per le pari opportunita’ – la violenza e’ soprattutto nell’ambito familiare (70%). E’ commessa da mariti, partner, ex partner. L’estraneo e’ autore del 6% degli stupri. La violenza dello straniero che assale la vittima per strada non rappresenta la maggioranza dei casa e da’ del fenomeno un’immagine distorta”.
Secondo stime sovradimensionate, infatti, si puo’ arrivare ad un massimo del 10% di azioni commesse da stranieri, ma la gran parte dei casi avvengono fra le mura domestiche; il 69% degli stupri e’ ad opera di partner o ex partner. Sono circa 6.800.000 le donne fra i 16 e 70 anni (32%) che hanno subito un atto di violenza fisica o sessuale; se si considera anche quella psicologica la quota sale ad oltre 12 milioni di italiane. In generale, 4 milioni riguardano violenze fisiche, 5 milioni sessuali, un milione di stupri. Nel 67,4% dei casi si tratta di violenza ripetuta, soprattutto in famiglia. Il 91,1% della violenza sessuale e’ ripetuta.
Negli ultimi 12 mesi, le violenze fisiche o sessuali sono state 1.250.000, il 5,4%. Gran parte delle violenze rimangono nel sommerso, solo il 7% e’ denunciata. Anche le minacce e i maltrattamenti sono commessi per il 60% dai partner e nel 64,2% sono gravi. Solo il 18% delle donne pensano che la violenza del partner sia reato. Solo un quarto degli autori dei fatti viene imputato e solo l’8% e’ condannato. Alla fine, meno dell’1% del totale e’ condannato.
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