Economia

Finanziaria: le cooperative contro la class action

Critico il presidente di Confcooperative Luigi Marino

di Gabriella Meroni

«Nell’Italia fucina dei no e dei mille comitati, nell’Italia dove la politica spesso improvvisa e decide senza dibattito, sull’onda delle emozioni fa la sua comparsa una class action inadeguata e controproducente che risulta essere solo una zavorra insostenibile per il nostro sistema produttivo». Lo afferma il presidente di Confcooperative Luigi Marino in una nota. «Cosi’ come e’ stato approvato al Senato – dichiara Marino – il testo avrebbe il solo effetto di gravare pesantemente sulla competitivita’ del Paese. Le imprese uscirebbero penalizzate da una norma che ha nella sua ratio non la tutela del consumatore, ma la punizione dell’impresa». «La class action non puo’ essere un giocattolo distruttivo. La class action -aggiunge Marino- come altre esperienze dimostrano, e’ uno strumento difficile e delicato. Inserirlo in un ordinamento non e’ un’operazione che puo’ essere fatta con leggerezza e con demagogica precipitazione. Occorre un dibattito piu’ ampio, piu’ serio, piu’ approfondito che ascolti le ragioni delle imprese. La tutela dei consumatori va conciliata con la tutela delle imprese. Altrimenti -continua Marino- un’operazione da apprendista stregone finirebbe con il determinare effetti negativi per gli stessi consumatori». «E’ un testo -conclude Marino- che gia’ sta facendo incetta di epiteti quali ‘class action all’amatriciana’ ‘class action spaghetti -law’. Il Paese ha, tra l’altro, un problema strutturale nell’attrarre capitali dall’estero e questa class action avrebbe una ricaduta largamente negativa. Proprio non possiamo permettercelo».


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