Famiglia

Telefono Azzurro: rapporto infanzia, allarme figli-padroni

Presentata oggi l'ottava edizione dell'indagine sulle condizioni dei minori, in collaborazione con Eurispes

di Gabriella Meroni

E’ il tempo dei figli padroni. Padroni anzitutto di se stesssi e delle loro scelte, di fronte alla tv, alle nuove tecnologie, alle scelte quotidiane in generale, con tutti i rischi che ne conseguono, ma anche sempre piu’ aggressivi. Questo il ritratto di bambini e adolescenti italiani che si ricava dall’ottavo Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, presentato oggi a Roma da Eurispes e Telefono Azzurro, in coincidenza con il venticinquennale dell’Eurispes ed il ventennale di Telefono Azzurro. “Li abbiamo definiti padroni. E i nostri figli, le nuove generazioni, sono effettivamente, oggi piu’ che mai, padroni di questo tempo. Lo sono -afferma Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes- da un punto di vista che potremmo definire positivo per quanto riguarda l’utilizzo e le capacita’ legate alle nuove tecnologie. Infatti la conoscenza non passa piu’ di padre in figlio, al contrario, accade sempre piu’ spesso che siano proprio i figli ad insegnare ai padri come orientarsi nei meandri della Rete e ad informarli sull’evoluzione delle apparecchiature informatiche e sulle nuove modalita’ di comunicazione”. “In negativo, invece, accanto alla necessita’ di proteggere le giovani generazioni dai nuovi rischi dell’inarrestabile processo di globalizzazione, emerge con chiarezza la presenza di una nutrita schiera di figli-padroni: aggressivi -sottolinea Fara- con il gruppo dei pari, con i professori e con gli stessi genitori. Una realta’ cosi’ diffusa da far nascere la necessita’ da parte degli adulti non solo di tutelare, ma anche, e sempre piu’ spesso, di tutelarsi”. “Attraverso le analisi tracciate nel corso di questi venticinque anni -prosegue Fara – l’Eurispes aveva paventato gia’ da tempo l’avvento della now generation, una generazione del tutto e subito, qui e ora. Una gioventu’ che, a causa della velocita’ delle trasformazioni sociali e tecno-economiche, enfatizza l’immediatezza ed il presente, poiche’ il futuro e’ pervaso da un senso di nebulosita’ e di incertezza. Oggi e domani infatti non hanno piu’ la distanza di un giorno, ma sono 24 ore di tempo nelle quali i mutamenti possono avvenire in maniera del tutto radicale quanto repentina.” “La genitorialita’ -conclude il Presidente dell’Eurispes- si sfalda ed e’ spesso permeata da un permissivismo sconcertante rispetto alle richieste dei bambini e dei giovani. Ecco allora che accanto a quella dei figli padroni si colloca la figura del genitore incapace di stabilire delle regole e di farle rispettare. Quello che occorrerebbe invece e’ che proprio gli adulti ricominciassero a rieducare i giovani in quest’epoca di iper-informatizzazione, rimettendosi in discussione e riappropriandosi del loro ruolo in maniera critica e, perche’ no, arricchendo e ampliando le proprie conoscenze per superare il gap che, sempre di piu’, li allontana dai propri figli.” Per il presidente di Sos il Telefono Azzurro Onlus, Ernesto Caffo, “dall’identikit dei bambini e degli adolescenti contenuto in questo Rapporto, emerge chiaramente come le giovani generazioni siano ricche in termini di affetti, di competenze e di opportunita’, ma ancora alla ricerca di un reale dialogo con gli adulti. La comunicazione tra le generazioni risente, infatti, di un divario sempre piu’ ampio nei linguaggi usati e nelle conoscenze.” “Gli stessi genitori -sottolinea Caffo- fonte di affetto e certo punto di riferimento, sono sempre piu’ fragili, esposti a condizioni di vita stressanti, crescenti incertezze e solitudine. Aumentano le fonti di stress, mentre si riducono il tempo a disposizione e le occasioni di ascolto. Il rischio, come emerge dal Rapporto, e’ che gli adulti si limitino ad esercitare un controllo sugli ‘orari di rientro’ e sulle ‘vacanze da soli’, e siano sempre meno presenti nelle scelte importanti della vita come quelle relazionali, scolastiche e lavorative”. “E’ necessario, invece -aggiunge Caffo- che questo dialogo trovi sempre nuove opportunita’, soprattutto perche’, come Telefono Azzurro sostiene da venti anni, i ragazzi devono essere attivamente coinvolti nelle riflessioni e nelle scelte che li riguardano. Infine, non e’ piu’ accettabile parlare di infanzia solo di fronte ai casi di cronaca. Telefono Azzurro continua a credere che possa e debba essere colmato il divario esistente tra ricerca e politiche sociali, tra dati e azioni.” “Il fenomeno dei bambini scomparsi, quello degli abusi sessuali, della violenza domestica e del bullismo, per citare solo alcuni esempi, necessitano di un concreto investimento di risorse. La speranza ogni anno piu’ forte, e’ che i dati presentati in questo Rapporto non restino solo numeri. Che le considerazioni in esso contenute trovino interlocutori politici attenti -conclude il presidente di Telefono Azzurro- sensibili, capaci di tradurli in azioni concrete, a partire dai prossimi giorni”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA