Formazione
Rosy Bindi: non faccio politiche solo per chi è sposato
Duro intervento ieri alla presentazione del Rapporto Cisf. Dove si è lamentata anche della finanziaria. Le repliche: «per la famiglia non è cambiato nulla rispetto a quando il suo ministero non c'era
di Redazione
Polemica ieri tra il ministro Bindi e i paolini alla presentazione del Rapporto Cisf sulla famiglia, curato dal sociologo Pierpaolo Donati. Secondo la Bindi questo rapporto sarebbe un pericoloso «manifesto ideologico», che non tiene conto della realtà sociologica dei fatti. Cioè che una coppia non sposata è una famiglia, soprattutto se ci sono figli. La Bindi ha attaccato i presupposti del rapporto, che riconosce la valenza sociale della famiglia negli impegni a lungo termine che si assume con il matrimonio. La Bindi ha ricordato la sua battaglia per avere bollette della luce proporzionate al numero di componenti della famiglia: «non la spunterò, ma se la spunto non me la sento di chiedere il certificato di matrimonio».
Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, sul Corriere di oggi difende il rapporto: «Lo facciamo da dieci anni, è curato da sociologi e studiosi. La sua scientificità è fuori discussione». E va al contrattacco: la Bindi infatti si è detta profondamente scontenta dei risultati portati a casa sulla famiglia in Finanziaria, individuando la causa di ciò nel clima politico di contrapposizione che si è creato dopo il Family Day. Replica Sciortino: «Capisco le sue preoccupazioni, l’esito però è che non è riuscita ad ottenere nulla di più rispetto a quando in ministero dlla famiglia non c’era».
Dura anche la replica di Paola Soave, del Forum Famiglie: «È una dichiarazione strumentale del governo a giustificazione del fatto che non vogliono occuparsi della famiglia».
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.