Formazione

Armi: la piaga delle mine anti-uomo non si rimargina

Esce l'ultimo rapporto della Campagna internazionale per il Bando delle mine. Scende il numero delle vittime nel 2007, ma resta molto da fare

di Redazione

La piaga delle mine anti-uomo causa ancora “morte e dolore” in “troppi Paesi”. Basti pensare al Libano dove a causa delle bombe a grappolo, che tre volte su quattro colpiscono civili e soprattutto bambini, gli incidenti sono aumentati di dieci volte rispetto al 2006.

L’allarme viene dall’ultimo rapporto dell’Icbl, la Campagna Internazionale per il Bando delle mine, in cui si denuncia che molti Paesi sono in ritardo sulla bonifica degli ordigni, firmata dieci anni fa con il Trattato di Ottawa, e chee Russia e Birmania continuano a usare le mine. Benche’ il numero totale delle vittime sia sceso del 16 per cento nel 2007, gli attivisti avvertono che in Pakistan, Birmania, Somalia e Libano i morti sono aumentati notevolmente per via dei conflitti in corso. E, secondo il rapporto, sono quattordici i Paesi che non riusciranno ad adempiere le operazioni di bonifica entro il 2010: Bosnia-Erzegovina, Cambogia, Ciad, Croazia, Mozambico, Nigeria, Peru’, Senegal, Tagikistan, Thailandia, Venezuela, Yemen, Zimbabwe e anche Regno Unito relativamente alle Falkland-Malvinas.

Il rapporto contiene tuttavia anche dati positivi: nel 2006 sono stati bonificati 140 chilometri quadrati di campi minati e 310 di aree di battaglia. Afghanistan e Cambogia costituiscono il 55 per cento delle aree bonificate. Nel corso delle operazioni sono state distrutte 217.000 mine anti-persona, 18.000 mine anti-carro e 2,15 milioni di ordigni inesplosi. “C’e’ pero’ ancora molto da fare”, ha spiegato Katleen Maes di Handicap International, che ha sottolineato come alle operazioni di bonifica debbano corrispondere programmi di riabilitazione fisica ed economica per i feriti. “Queste persone non vanno dimenticate”, ha aggiunto, riferendosi ai 473.000 sopravvissuti. Eppure, hanno riferito dall’Icbl, i Paesi donatori continuano a tagliare i fondi detinati alla ‘Mine Action’. Cosi’, in Italia le risorse destinate al Fondo per lo Sminamento Umanitario, istituito nel 2001, diminuiscono di anno in anno.


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