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Il Belgio sulla via della scissione?

I politici fiamminghi votano per la scissione della periferia di Bruxelles come distretto elettorale. Per il 43% dei francofoni, è l'inizio della fine del Belgio

di Redazione

Il clamoroso voto fiammingo per la scissione della periferia di Bruxelles dalla capitale come distretto elettorale e’ l’inizio della fine del Belgio per quasi la meta’ dei cittadini francofoni del paese. E’ il risultato di un sondaggio lampo condotto dal quotidiano di Bruxelles ‘Le Soir’, dopo quanto accaduto ieri. Alla commissione Interni della Camera, in effetti, i fiamminghi, dopo che i francofoni avevano abbandonato l’aula, hanno votato compattamente, a prescindere dal partito, la scissione del distretto elettorale Bruxelles-Hal-Vilvorde, che consentiva ai 120.000 francofoni della periferia (giuridicamente parte delle Fiandre) di votare per candidati del loro gruppo linguistico. Con la scissione, che pero’ i francofoni hanno possibilita’ di bloccare, i francofoni della periferia dovrebbero votare solo per candidati fiamminghi. Un ‘atto di guerra’, secondo i politici che parlano la lingua di Moliere, e molto preoccupante per la comunita’ francofona: secondo il 43% quanto avvenuto ieri e’ l’inizio della fine del Belgio. Un dato leggermente in minoranza, ma in costante crescita, rispetto agli ottimisti (47% dicono di no). Resta un 10% di indecisi, che potrebbe far ribaltare i risultati in un futuro prossimo se le cose non miglioreranno. Il voto di ieri su Bruxelles-Hal-Vilvorde, scrive Beatrix Delvaux, direttrice di ‘Le Soir’ in un editoriale,”e’ la conseguenza di antagonismi ormai profondi e conclamati tra fiamminghi e francofoni”. Secondo Delvaux, ieri “alle 14 e 30 e’ morta una certa idea del Belgio. E’ finito un paese in cui il compromesso era eretto a istituzione, suscitando l’ammirazione del mondo intero”.


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