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Immigrazione: Frattini, Prodi non si avvalse della moratoria

E' stato Prodi a decidere di non confermare la moratoria sugli ingressi di cittadini dai nuovi stati membri dell'Ue". Lo dice il vice-presidente della Commissione europea Franco Frattini in una int

di Redazione

“Nel 2004 – spiega – il governo Berlusconi decise una moratoria per i dieci nuovi stati membri sugli ingressi per lavoro subordinato. Si trattava di una moratoria piena, che non prevedeva fuori quota. Il governo Prodi, una volta insediato, ha deciso di non reiterare quella moratoria, mentre per Romania e Bulgaria, entrati a far parte dell’Ue dal primo gennaio 2007, ha previsto una moratoria dalla quale sono esclusi tutti i lavori svolti dai romeni, svuotando così il provvedimento”. Frattini, che ha fatto una analoga intervista anche a Il Messagero, sembra anche scettico sull’efficacia del provvedimento d’urgenza adottato dal consiglio dei Ministri di mercoledì. “Le espulsioni dei prefetti non sono l’unica ricetta. Serve un ventaglio di azioni, dalla banca dati del dna all’arresto in flagranza. E invece il grosso del pacchetto sicurezza è rimasto confinato nel disegno di legge: dalle norme che puniscono chi guida in stato di ubriachezza e causa incidenti a chi adesca minori su internet”. Non solo, Frattini sostiene anche che non c’è alcuna garanzia che gli espulsi non tornino in Italia. Quando gli viene chiesto quali garanzie ci siano, il vice-presidente della Commissione Ue risponde: “Praticamente nessuna. E’ tutto affidato ai controlli delle autorità romene. Ma gli espulsi potranno rientrare solo illegalmente. Il fatto è che paghiamo oggi il prezzo di una eccessiva tolleranza del passato. Ci si è accorti tardi di una situazione che è sfuggita di mano”.

In effetti, ecco le istruzioni dettate a fine 2006 dal portale www.tuttostranieri.it
Lavoratori subordinati e moratoria UE

Teoricamente i cittadini rumeni e bulgari potranno, dal 1 gennaio 2007, venire a lavorare in Italia senza dover “partecipare” alla lotteria dei decreti flussi. Ciò solo in teoria, poiché in pratica occorrerà invece attendere gennaio 2007 per verificare se l’Italia si avvarrà, come ha già fatto in passato in occasione delle ultime adesioni, della moratoria che sostanzialmente rimandava l’applicazione della disciplina comunitaria ai lavoratori subordinati.

Nel caso in cui lo Stato italiano decidesse di avvalersi della moratoria, nei primi due anni successivi all’adesione alla UE gli ingressi per lavoro subordinato continuerebbero ad essere regolati dai decreti flussi annuali, mentre per i lavoratori autonomi non vi sarebbe alcuna restrizione. Cittadini rumeni e bulgari che volessero fare ingresso in Italia per lavoro subordinato dovrebbero attendere, ogni anno, l’emanazione di un decreto dei flussi specifico per i cittadini neocomunitari.

Nel caso in cui l’Italia rinunciasse alla moratoria, dal 1 gennaio 2007 l’accesso al mercato del lavoro italiano per i cittadini neocomunitari sarebbe completamente libero.


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