Famiglia
Napoli, chiudono le strutture di accoglienza minori
Dal 1 novembre 108 strutture di accoglienza sospenderanno il servizio per portesta contro il Comune, che non paga da 18 mesi
di Redazione
Tutti a casa. Anzi, senza casa. “Dal 1° novembre il servizio viene sospeso e il Comune di Napoli ha due mesi di tempo per trovare una nuova collocazione a bambini e a bambine sottratti alla violenza, al degrado e alla devianza, spesso senza una vera casa in cui tornare, e che sono ospitati nelle strutture di accoglienza”. E? questa la dolorosa decisione presa questa mattina a Napoli durante l?assemblea straordinaria delle 108 Strutture di accoglienza minori aderenti al movimento Sam Campania, e che ora annunciano a Palazzo San Giacomo la sospensione dell?ospitalità a causa del ritardo di un anno e mezzo nel rimborso del servizio loro affidato.
?In questi anni abbiamo creato percorsi di prevenzione, sicurezza e legalità – spiega il portavoce del Sam Campania Cesare Romano – Abbiamo fatto della solidarietà la nostra bandiera, creando e gestendo servizi indispensabili in questa regione; abbiamo dato una speranza a chi non ne aveva più; abbiamo costruito percorsi alla dignità, all?autostima, al reinserimento sociale e al lavoro di migliaia di giovani ospiti delle nostre comunità. Da ultimo abbiamo formato anche 3 mila professionisti qualificati ed esperti. E abbiamo abbattuto i costi della spesa sociale. E invece politici e amministratori pubblici incapaci e insensibili stanno distruggendo questo enorme capitale sociale?.
Da oltre 16 mesi Il Comune di Napoli, che affida ai centri di accoglienza per minori non meno di 500 bambini l?anno, con un trend che sta anche drammaticamente aumentando, non rimborsa le spese sostenute dai gestori dei centri, che ormai non sono in grado di pagare stipendi e fornitori e che non ottengono più nemmeno i prestiti delle banche.
?Siamo stanchi di veder calpestata la dignità dei minori che ospitiamo e mortificato il nostro impegno a loro favore ? aggiunge Pasquale Calemme, rappresentante regionale del Coordinamento Nazionale Comunità di accoglienza ? e siamo stanchi di elemosinare da anni quello che ci spetta di diritto, mentre assistiamo al deterioramento progressivo delle politiche sociali nella nostra regione, in particolare nel Comune di Napoli?.
?Il senso di questa giornata non è solo la rivendicazione delle rette non pagate – conclude Gianni Minucci, rappresentante del Coordinamento Nazionale Comunità Minori ? ma piuttosto la tutela di 500 minori che il Comune parcheggia nelle nostre strutture e poi dimentica e abbandona, mentre noi crediamo che abbiano diritto a crescere in luoghi alternativi alla strada, all?illegalità e alla violenza?.
Gli operatori del settore continuano a sperare che nei palazzi della politica si trovi una soluzione, ma sono pronti a riaprire un dialogo solo se le Istituzioni locali assicureranno la puntualità dei pagamenti, il saldo degli insoluti precedenti, un adeguamento delle rette attuali ai costi effettivi e una disciplina precisa attraverso convenzioni giuridicamente corrette.
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